Approfondimento

Perché scegliere una vasca con porta

Una vasca con porta può essere utilizzata stando seduti come su una poltrona, evitando qualsiasi rischio di caduta e garantendo la propria intimità

Chiunque, almeno una volta nella vita, si è trovato nella necessità di ristrutturare il bagno.
Per l’intervento nella zona occupata dalla vasca spesso si privilegia la scelta di installare una doccia, sicuramente una soluzione soddisfacente e pratica, ma che non tiene conto di future necessità e sopra tutto delle limitazioni fisiche che qualche componente della famiglia potrebbe avere.
Una scelta di questo tipo dovrebbe sempre tenere in considerazione, oltre le condizioni fisiche, anche l’aspetto psicologico di coloro che nel corso del tempo si sono abituati al bagno in una vasca; per queste persone l’uso di una doccia può rivelarsi un “freno” psicologico.


Scegliere una vasca con porta rappresenta un ragionevole compromesso dato che può essere utilizzata anche come una doccia, garantendo la propria intimità. La possibilità di sedersi come in una poltrona per beneficiare degli effetti di un bagno tonificante rappresenta il vantaggio più evidente evitando qualsiasi rischio di caduta.


L’acqua, alla giusta temperatura - regolata attorno ai 34 gradi in base alla temperatura corporea - produce un benessere psicofisico determinato dal rilassamento muscolare, con conseguente alleviamento degli stadi dolorosi, migliora la circolazione periferica, senza dimenticare l’effetto “leggerezza” garantito dall’immersione che dona la sensazione di riduzione del proprio peso.
Una vasca con porta è consigliabile, in modo particolare per le persone che vivono da sole, alle quali, l’adozione di questo prodotto consente di lavarsi in autonomia evitando ogni rischio legato a perdite di equilibrio e conseguenti cadute.
La vasca non è solo un prodotto associato all’igiene della persona ma è anche utile per influire positivamente sull’umore in quanto garantisce oltre alla dignità anche: “autonomia”, “riservatezza”, “sicurezza” e “benessere”.