Life-style

02/08/2021 - Redazione

L’assistenza e le strutture per anziani entrano nel terzo millennio

Novità sia per la non autosufficienza, sia per chi cerca una residenza moderna e tecnologica

“Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza, e uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere”

Henri Amiel

Casa con giardino per anziani autosufficienti

Secondo l’ultimo Dossier Istat, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni è notevolmente aumentato, passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (era il 148,7% nel 2001). Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti, ossia coloro che non sono in grado di svolgere da soli le normali attività quotidiane e hanno bisogno di un accompagnamento: rappresentano il 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.

“Una grande riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti che punti alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione”.

Questa, come riporta una nota sul sito di Cittadinanzattiva, è, in sintesi, la riforma che il neonato “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” chiederà al Parlamento e ai Ministri della Salute Roberto Speranza e del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.

Anziano non autosufficiente in giardino

“Al Patto hanno finora aderito 37 realtà della società civile che hanno deciso di rinnovare l’impegno grazie al quale, negli scorsi mesi, è stato inserito nel PNRR un progetto di riforma radicale e atteso dalla fine degli anni ’90 con la previsione di un investimento di tre miliardi e mezzo di euro. Un'occasione imperdibile per dare risposte alle esigenze degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, formalizzata dalle organizzazioni ed accolta dalle istituzioni e che, a partire da oggi, può tradursi in realtà grazie alle proposte e al confronto continuo fra i vari attori”.

Le prime cinque proposte operative sono:

  • ridefinire l’insieme degli interventi socio-sanitari finalizzati all’assistenza agli anziani non autosufficienti;

  • superare la frammentazione, promuovendo un approccio unitario;

  • riconoscere la specificità della non autosufficienza;

  • incrementare i finanziamenti pubblici dedicati alla non autosufficienza;

  • connettere interventi transitori e riforma.

Esiste, però, anche un’altra fetta di popolazione, over 65, che punta a soluzioni di vita che tengano conto del bisogno di indipendenza e che esaltino l’essere attivi.

Se si considera che nel 2050 gli over 65 saranno il 35% della popolazione, il senior living sta diventando sempre più un ambito che punta a soluzioni tecnologiche, innovative e moderne. Abitazioni comunitarie (cohousing) comode, in cui le case sono“cucite”sulle esigenze degli ospiti. Alloggi inseriti in contesti residenziali prossimi a negozi, parchi, biblioteche e teatri, aree sportive e strutture dedicate all’assistenza sanitaria, che può essere svolta anche a domicilio. Nuove costruzioni che, spesso, nascono dal recupero di edifici urbani con un doppio risultato: garantire autonomia e serenità di vita agli over 65 e ristrutturare aree dismesse, abbellendo i centri abitati.

La chiave di volta è data dalla modularità di queste soluzioni che possono essere implementate, a seconda dei bisogni di chi le vive.

Insomma, un futuro in cui residenze per over 65 in città e centri abitati siano costruite a misura di chi le vive e che ben si integrino con le esigenze del resto della popolazione e con l’ambiente che le ospita, in un connubio che esalti il vivere bene e in armonia.

Anziano biblioteca lettura

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