Fernanda Franzese: forma, funzionalità e futuro" />

Interior

13/05/2024 - Tieffe

Le 3 F di Fernanda Franzese: forma, funzionalità e futuro

Architetto e interior designerdi fama internazionale racconta a Over la sua idea di progetto

Spazio, forma e passione: sono le parole che contraddistinguono il lavoro di Fernanda Franzese, architetto e interior designer e che, non a caso, ha scelto in apertura del suo sito, dove si racconta come professionista e come team leader.
I suoi progetti prendono vita e si completano grazie a tutti quelli che li vivono perché lei“crea” per l'esperienza e il benessere del singolo individuo. Non solo funzionalità, ma anche stile e design: ossessionata dai materiali e dalle geometrie, i suoi lavori si alternano tra contemporaneità e tradizione, creando nuovi canoni concettuali e decorativi.
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Moderne progettualità che pongono l’individuo al centro, così come il suo benessere.

“Sono il mio lavoro. Vivo i miei progetti”
, sostiene Fernanda.

Over sceglie di farsi raccontare come questa dicotomia sia diventata un tutt’uno e quelli che sono i pilastri del suo operare, quelli su cui “poggiano” le case, gli spazi pubblici, i negozi, i ristoranti che lei ha realizzato e che realizzerà.

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Partirei dalla sua etica progettuale, in cui lei unisce umanesimo e feng shui…

Secondo lei in un progetto è imprescindibile un’interazione sensoriale, può spiegare meglio come si sviluppa questo approccio?
Nel mio approccio progettuale, l'unione tra umanesimo e feng shui è fondamentale per creare spazi che migliorano il benessere dell'individuo. Credo fortemente nell'importanza di un'interazione sensoriale, dove ogni elemento dello spazio – dalla luce, ai materiali, ai colori – è pensato per evocare emozioni e rispondere alle esigenze fisiche e psicologiche dell’individuo, al fine di migliorare il benessere del cliente. Questo permette una progettazione più immersiva e personalizzata, fondamentale nella creazione di esperienze significative e su misura.


Il suo lavoro spazia tra ambienti privati e pubblici. In quale, a suo parere, è più difficile mettersi completamente in gioco?

Progettare per spazi pubblici presenta delle sfide uniche perché devi considerare una vasta gamma di utenti e le loro diverse esigenze, il che richiede una visione più universale e inclusiva. Nei progetti privati, invece, si può personalizzare molto di più in base alle specifiche richieste del cliente, il che permette un coinvolgimento differente, più intimo e dettagliato, dove ogni desiderio si traduce in forme e materiali che raccontano la loro storia personale.


Stiamo andando verso una società sempre più anziana. Parlando di spazi pubblici come hotel, ristoranti, centri commerciali e culturali, accoglienza sanitaria, come crede si dovranno rivedere i canoni di progettazione, utilizzati sinora?

Con una popolazione che invecchia, è cruciale rivedere i canoni di progettazione per rendere gli spazi più accessibili e confortevoli. Questo significa migliorare l'accessibilità, come pavimenti con sensori per prevenire cadute, sistemi di assistenza vocale, e illuminazione che si adatta automaticamente alle condizioni di visibilità dell'utente. Aumentare la sicurezza e l'usabilità degli spazi, e considerare aspetti
come il contrasto visivo, il movimento nello spazio e le soluzioni tecnologiche che assistano gli anziani mantenendo al contempo un design esteticamente piacevole.


Lei ha ristrutturato e creato anche degli hotel. A suo parere come possono oggi rispondere appieno alle esigenze di una popolazione che è molto cambiata e che è sempre più esigente?

Gli hotel devono ora rispondere a esigenze molto diversificate. È essenziale offrire tecnologia integrata, flessibilità negli spazi e servizi personalizzati, gli hotel dovrebbero essere non solo luoghi di passaggio, ma luoghi dove ogni ospite può trovare un pezzo di casa immaginando spazi che siano oasi di tranquillità e personalizzazione, dove ogni dettaglio dal cuscino al panorama contribuisce a un’esperienza memorabile e ristoratrice. Considero anche importanti le soluzioni sostenibili e gli spazi che promuovono sia l'interazione sociale sia la privacy individuale, per rispondere a un pubblico globale e multigenerazionale.


Spazi come il bagno, così importanti sia in ambiente pubblico che privato, ma anche così difficili da far “uscire dagli schemi” di una progettazione tradizionale, come possono diventare un plus nella costruzione di ambienti pubblici e privati?

I bagni possono trasformarsi da funzionali a straordinari attraverso l'uso innovativo di materiali, illuminazione e design intelligente; come specchi interattivi, rubinetterie intelligenti che regolano temperatura e flusso, e superfici antibatteriche autopulenti. Integrare tecnologia smart, scelte sostenibili e design ergonomico può fare di un bagno un punto di forza dell'architettura, elevandone l'esperienza sia in ambienti pubblici che privati.


Quanto i committenti di hotel e strutture ricettive si concentrano, al momento della realizzazione di questi ambienti, alla longevità, alla gestione e manutenzione degli spazi, dunque alla redditività degli stessi?

I committenti sono sempre più concentrati sulla sostenibilità a lungo termine degli investimenti. Questo include la scelta di materiali durevoli, la progettazione per una facile manutenzione e l'efficienza energetica. Una progettazione intelligente è fatta con cura per assicurare che la bellezza e la funzionalità degli ambienti crescano con il passare degli anni.


Nel suo portfolio ci sono anche committenti stranieri. Come cambia la progettazione di Paese in Paese? E le esigenze, dunque le scelte d’arredo, cromatiche e d’insieme?

Progettare per committenti internazionali richiede una comprensione delle varie culture e normative locali. Ogni Paese ha le sue specificità che influenzano le scelte di design, dai colori agli arredi, e il mio compito è di interpretare e integrare queste esigenze per creare spazi che siano veramente globali e allo stesso tempo rispettosi del contesto locale, offrendo comfort e bellezza a chiunque, indipendentemente dalla loro età o dalle loro esigenze.


Si parla molto di progettazione inclusiva. Lei che ha un approccio antropocentrico come ritiene si possano creare modelli che vadano bene per diverse età, gusti, esigenze?

La progettazione inclusiva per me significa creare spazi che siano accessibili e accoglienti per tutti, indipendentemente dall'età o dalle capacità. Questo si ottiene attraverso un'attenta considerazione delle diverse necessità fisiche e sensoriali, assicurando che gli spazi siano flessibili e adattabili per servire una varietà di utenti. A volte utilizzo strumenti di realtà aumentata e modelli virtuali, questi strumenti mi permettono di testare e modificare gli ambienti in tempo reale.


Umanesimo, feng shui e universalità…potrebbe essere questo il futuro del suo progettare?

Il futuro del mio design si orienta verso un'integrazione ancora più profonda tra umanesimo, tecnologia e principi di feng shui. L'obiettivo è creare spazi che non solo siano esteticamente piacevoli e funzionali, ma che curino e migliorino attivamente la vita delle persone attraverso l'uso intelligente della tecnologia, oggi e domani.

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Fernanda Franzese
Fernanda Franzese Studio è composto da un team di partners come architetti, designer e ricercatori che lavorano indipendentemente su progetti diversi, arricchendo il valore del collettivo. Fernanda Franzese progetta spazi pubblici e privati che manifestano una sensibilità chiara e moderna, con impatto duraturo, che consentono al fruitore di vivere esperienze inaspettate.

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