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18/02/2022 - Tieffe

Un viaggio alla scoperta delle necessità di ogni essere umano: è quello di Mirko Cipollone

Con il suo “Appennini for all” l’imprenditore ha lanciato il primo progetto italiano di turismo ambientale inclusivo

“Appennini 4 all” per un turismo inclusivo

Un’eccellenza in termini di inclusività, sensibilità e innovazione. E’ l’idea di impresa di Mirko Cipollone, 40 anni, di Cese di Avezzano, giudicata la migliore per la riqualificazione degli Appennini, all’interno del concorso di idee “RestartAPP Diventare imprenditori in Appennino”, promosso e realizzato dalla Fondazione Edoardo Garrone.
Il suo progetto “Appennini for all” lancia un importante messaggio, in un periodo molto difficile per il turismo italiano, ossia che il comparto, per riuscire a rialzarsi ed a tornare a valorizzare adeguatamente il meraviglioso territorio italiano deve essere realmente alla portata di tutti.
Nessun limite, nessuna barriera, nessuna differenza, perché per tutti la gioia di visitare, scoprire, fare sport, stare all’aria aperta, conoscere e approfondire non può e soprattutto non deve essere appannaggio di alcuni.
“La felicità è un percorso, non una destinazione”, diceva Madre Teresa di Calcutta. Ed è forse questo il senso di “Appennini for all”: intraprendere un percorso che porti ad un turismo più equo, in cui al centro c’è sempre e comunque il viaggiatore, con la sua storia, le sue esigenze, le sue abilità.

Ma lasciamo che sia proprio Mirko Cipollone a parlarci del suo progetto…

Dopo essermi laureato in economia del turismo ho mosso i primi passi nel settore. Mi sono trasferito a Berlino dove ho lavorato in un progetto per il turismo accessibile. Da quel momento ho compreso che turismo e accessibilità erano due concetti che dovevano e potevano coesistere, anche nel nostro paese. Sono tornato in Italia e, lo scorso giugno è nato “Appennini for all”, che aveva vinto “RestartAPP”. Credo che quello che ha contribuito ad eleggerla come migliore idea imprenditoriale sia il fatto che non si punti a creare un’offerta solo per diversamente abili, ma anche e non solo per diversamente abili, ossia che comprenda tutti e che possa essere valida per tutti.

A parte quest’esperienza "oltre confine" di cui ci parlava c’è stato qualche altro incontro personale o professionale che le ha fatto scegliere di incentrare la sua progettualità nel turismo inclusivo?

Sicuramente l’incontro con David, un ragazzo paraplegico, grande appassionato di montagna. Ho fatto per anni volontariato e lui ci chiedeva sempre di portarlo in vetta. Questo mi ha fatto capire che forse c’erano altre persone che, pur avendo una disabilità, desideravano viaggiare, fare sport, stare all’aria aperta, conoscere le meraviglie del nostro splendido Paese.

A parte aver vinto il concorso, che consensi ha ricevuto il suo progetto, in termini imprenditoriali?

Appenini for all ha vinto ancora due importanti premi: il premio "Cambiamenti" della CNA Abruzzo, e l'edizione 2021 della CALL imprese abitanti "Appenninol'hub". A livello imprenditoriale è ancora prematuro fare bilanci: abbiamo iniziato ad agosto, a estate quasi terminata. A scegliere i nostri pacchetti sono state persone principalmente del posto, per cui l’offerta è stata calibrata su un turismo di prossimità. Diverso è avere gruppi da fuori regione o stranieri. Per questo stiamo lavorando, in vista della prossima stagione, su più piani.

Può spiegarci meglio?

Appennini for all è un tour operator, quindi creiamo pacchetti predefiniti instaurando rapporti diretti con i fornitori e con agenzie di viaggio intermediarie. A volte operiamo anche come agenzia di viaggio curando personalmente le vendite e costruendo pacchetti ed esperienze personalizzate. Infine offriamo anche un servizio come conduttori di joelette con guide e accompagnatori turistici. Il nostro impegno e la nostra progettualità sono a tutto tondo.

Ci parlava di strutture ricettive: quanto è difficile creare un’offerta realmente inclusiva?

Molto, mio malgrado. Ho individuato molte strutture che si definiscono accessibili, ma poi visitandole non si rivelano come tali. Le più nuove lo sono, in linea generale, ma in quel caso il costo del soggiorno è più elevato. Noi però stiamo puntando su un’offerta di qualità e questo ci preme più di ogni altra cosa.

Anche in riferimento a quanto ci stava raccontando come potrebbero intervenire le istituzioni per garantire un reale abbattimento delle barriere in ambito turistico?

Innanzi tutto bisognerebbe far sì che non sia più solo l’autodichiarazione di accessibilità a certificare la reale inclusività di hotel e ristoranti, B&B o case vacanza. Ci vorrebbe un ente controllore. Inoltre ritengo sia necessario lavorare sulla formazione del personale che opera nel turismo, per essere all’altezza di un’accoglienza a misura di chiunque. Infine occorrerebbe incrementare la platea di incentivi atti all’abbattimento delle barriere, in modo tutte le strutture possano rendersi totalmente accessibili.

Quali sono i prossimi passi che muoverete anche in vista della stagione estiva?

Stiamo lavorando sul calendario delle attività e su i pacchetti che a breve verranno proposti sul nostro sito e inoltre stiamo perfezionando l'offerta per destagionalizzarla. Il nostro obiettivo è creare una proposta che sia valida 12 mesi all’anno. Per l’inverno, ad esempio, stiamo pensando a settimane bianche e scuole sci anche per disabili, così come predisporre corsi di equitazione, parapendio, canoa, arrampicata per tutti. Non basta solo il personale, dobbiamo dotarci anche di strumenti adeguati.

Può farci qualche esempio?

Oltre ad operatori che conoscano la lingua dei segni dovremmo comperare almeno altre due joelettes, ausili da fuori-strada da fuori strada a ruota unica che permettono la pratica di gite o corse ad ogni persona a mobilità ridotta o in situazione di handicap.

Può anticiparci qualche altro progetto per il futuro?

Sicuramente aprirci al turismo straniero per abbattere anche l’ultima barriera, quella dei confini.

Quale messaggio si sente di lanciare a chi come lei opera in questo meraviglioso quanto difficile comparto?

Di creare una rete, perché come si dice l’unione fa la forza. Una rete che porti il nostro Paese ad essere un’eccellenza oltre che per il cibo, per l’arte, per la natura anche per la ricettività e l’accoglienza inclusiva. Se come diceva George Moore “Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo” facciamo in modo che nella nostra splendida Italia tutti possano sentirsi a casa trovare quello che stanno cercando.

“Appennini 4 all” turismo senza barriere

Mirko Cipollone - Laureato in Analisi e gestione delle attività turistiche e delle risorse ha sempre lavorato in ambito turistico sia in Italia che all’estero. In Italia ha sviluppato competenze riguardo la progettazione e lo sviluppo territoriale lavorando in ricerca bandi e poi scrivendo progetti in ambito ambientale e turistico. All’estero ha lavorato a Berlino presso l’accademia DAA in un progetto internazionale di formazione per turismo per turismo accessibile curando la parte relativa ai numeri e le potenzialità di questo comparto. Successivamente a Praga ha lavorato per il colosso del turismo Expedia occupandosi del problem solving degli hotel italiani affiliati ad Expedia appunto. Attualmente gestisce il tour operator Appennini for all e si occupa di docenze e consulenze sul turismo accessibile e inclusivo presso differenti enti di formazione.


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