L’igiene in questi ambienti è quindi importante per ridurre il rischio e le conseguenze di una contaminazione microbica incrociata. Senza dubbio una buona prassi igienica dovrebbe prevedere una pulizia ambientale regolare e approfondita. Tuttavia, gli sviluppi nella tecnologia antimicrobica offrono ora la possibilità di dotare gli ambienti interni, di materiali che riducono con continuità la presenza dei microbi che li contaminano anche in caso di procedure di pulizia meno accurate.
DESCRIZIONE DELL’ESPERIMENTO
Nell’autunno del 2014, una scuola elementare di medie dimensioni nel Regno Unito è stata selezionata per uno studio ambientale. Un’aula è stata ristrutturata con articoli e finiture trattati con la tecnologia antimicrobica BioCote®. Una seconda aula, inclusa nello studio, è stata impiegata come ambiente di controllo. La demografia delle due aule era adeguatamente comparabile ed entrambe sono state utilizzate e pulite normalmente. La tipica prassi di igiene quotidiana di un’aula prevedeva la pulizia di scrivanie, lavelli e gocciolatoio, del pavimento e quella della moquette tramite aspirapolvere. In aggiunta, un intervento settimanale prevedeva anche la pulizia di computer, scaffali e piani di lavoro e lavaggio dei pavimenti non assorbenti. Una raccolta settimanale di campioni, tramite tamponi, è iniziata nel mese di novembre, ed è proseguita per tre settimane. Campioni di prodotti e superfici antimicrobiche sono stati raccolti dall’aula trattata con antimicrobico e contemporaneamente anche dall’aula di controllo. I campioni sono stati raccolti prima dell’inizio e al termine della giornata scolastica e trattati in modo appropriato nel laboratorio di microbiologia per isolare, conteggiare e, se possibile, identificare i batteri - dati non riportati in queste pagine - prelevati dalle aule dello studio. I prodotti impiegati per lo studio sono stati donati da aziende che collaborano con BioCote Ltd.
RISULTATI
Un confronto tra il numero medio di batteri raccolti da tutti i prodotti trattati con BioCote® e tutti i prodotti corrispondenti nell’aula di controllo ha rivelato una contaminazione inferiore di quasi il 96% nell’aula antimicrobica.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Le due aule studiate sono state scelte per la loro similitudine in termini di uso, ubicazione e demografia. L’unica differenza tra le due classi era la presenza della tecnologia antimicrobica. È ragionevole considerare che le “conte batteriche” ridotte sui prodotti antimicrobici, rispetto alle controparti dell’aula di controllo, siano un risultato diretto della continua prestazione antimicrobica di tali prodotti. In teoria una riduzione nella “conta batterica” contaminante i prodotti trattati con BioCote®, utilizzati negli ambienti di lavoro, rispetto ai prodotti equivalenti, ma non trattati, dovrebbe essere prevista.
Precedenti studi ambientali di misurazione delle conte batteriche sulle superfici antimicrobiche hanno riportato superfici meno contaminate rispetto alle controparti non trattate. Sebbene la tecnologia antimicrobica non deve essere considerata un sostituto della pulizia, l’osservazione ripetuta di un numero decisamente inferiore di batteri presenti sui prodotti antimicrobici, indipendentemente dal tipo di prodotto e dalla tempistica dell’osservazione, rispetto alle “conte” effettuate nell’aula di controllo, presenta un caso convincente per l’applicazione della tecnologia antimicrobica in ambienti in cui l’igiene riveste una grande importanza.
Figura 1
Tabella 1
Riduzione percentuale nella conta media delle colonie per prodotto nell’aula trattata con “Biocote®” rispetto all’aula non trattata.
Figura 2
Differenza nella conta media delle colonie per prodotto nellaula non trattata in rapporto allaula trattata con Biocote®.