L’incertezza è senza dubbio la sensazione che prevale ancora in tutti noi, tuttavia dobbiamo affrontare il futuro con l’ottimismo dettato dalla volontà di ripartire e pianificare il nostro lavoro.Per quanto riguarda Ponte Giulio, l’azienda ha affrontato il periodo peggiore determinato dalla pandemia, prima pianificando quindi attuando un piano di sviluppo tecnologico ed industriale, ormai completato, che la pone all’avanguardia nel proprio ambito, dal punto di vista dei processi di produzione; l’implementazione di una linea completamente automatizzata per la lavorazione di tubi in acciaio ci consente di guardare con fiducia ai prossimi mesi e pianificare lo sviluppo dei nuovi prodotti con la garanzia di una qualità e una precisione meccanica di alto livello.Circa le aspettative, siamo consapevoli delle mutazioni in atto nella nostra società e conseguentemente nei costumi, alcuni già palesi altri più semplicemente in nuce, ma crediamo che l’ascolto dei visitatori in fiera, la cura verso i clienti e l’attenzione nella manifattura dei prodotti, siano i valori su cui insistere per avere credibilità come marca e ottenere i migliori risultati dal mercato. Del resto Ponte Giulio si presenta al Cersaie con una offerta ampia, variegata e ricca di novità, specialmente per la zona doccia.
Senza dubbio il contatto diretto consente di percepire in modo chiaro ogni incertezza o dubbio dell’interlocutore, questo è un aspetto che, al contrario, il “filtro” posto dall’uso di sistemi di comunicazione remota non consente. Ovviamente i miglioramenti determinati dall’uso massiccio di video conferenze ed incontri virtuali, sia per quanto riguarda la connessione, sia da punto di vista dell’interfaccia, sono evidenti, ma restano i limiti del mezzo. Parlo ovviamente per quanti, come me, non sono nativi digitali, tuttavia l’adozione di questi sistemi per fare lezione remota durante il “lock-down” ne ha ampiamente dimostrato i limiti, anche per le nuove generazioni.Non possiamo non constatare che per certi prodotti la possibilità di poterli “esperire” in modalità multisensoriale sia il vero valore aggiunto. Probabilmente per alcune categorie di prodotti non è essenziale: penso ad esempio ad un contenitore in cartone o un barattolo di vernice, ma per altri, come articoli particolari quali una seggiola da doccia o un sostegno di sicurezza, nulla può essere più utile che una prova dell’oggetto reale, e questo può avvenire solo in presenza e solamente in una esposizione come il Cersaie o in una sala mostra.Dall’esperienza reale e dalla reazione dell’utente si possono raccogliere molte informazioni per sviluppare un nuovo prodotto o più semplicemente migliorare uno esistente. Le esposizioni offrono anche questo vantaggio, che ritengo indispensabile.
È evidente che nel corso dell’ultimo decennio la fiera ha intrapreso un importante processo di revisione ed evoluzione, che ha coinvolto tutta l’organizzazione, imposto dai cambiamenti della società e dalle abitudini. D’altro canto la necessità di proporre una “formula” che potesse attrarre visitatori, in un momento in cui le manifestazioni sembrano avere perduto “appeal”, era indispensabile.Per quanto concerne il concetto di “internazionale” lo ritengo personalmente inappropriato; senza dubbio Cersaie ha rappresentato, e continua ad essere, una importante manifestazione per il bacino europeo, ma la percezione che abbiamo avuto, nel corso del tempo dal nostro stand, è quella di una progressiva riduzione sia nel numero sia nella varietà di visitatori stranieri. Non possiamo certo affermare che siano completamente assenti: sono, nella maggior parte, provenienti da paesi europei. È come se il processo di evoluzione e cambiamento che l’organizzazione della fiera ha giustamente intrapreso abbia, per contro, creato una sorta di disorientamento da parte del pubblico in generale e di quello straniero in particolare.Dal punto di vista della nostra azienda, pur consapevoli di questa “mutazione”, continuiamo a ritenere, almeno per il contesto del mercato interno, questo appuntamento importante per tutti gli operatori dell’arredo bagno, sebbene questo comparto sembri divenire sempre più marginale, rispetto all’importanza e al "ruolo" preponderante dei rivestimenti e dei trattamenti.
Nel corso dell’ultimo lustro Ponte Giulio ha iniziato a tradurre sotto forma di proposte la propria visione di arredo bagno per tutti, se vogliamo una pragmatica proposta di “design-for-all”, elaborata grazie al confronto serrato e continuo con il mercato, attraverso lo stretto rapporto tra la nostra rete di vendita ed i distributori specializzati, quindi con i visitatori delle diverse fiere ed infine facendo tesoro dei suggerimenti raccolti tra i privati che regolarmente contattano il nostro ufficio.Dopo il primo passo, il cui risultato tangibile è la collezione “hug”, ci siamo orientati all’ambito doccia elaborando una proposta che è ancora in fase di evoluzione, organizzata nella linea “Solo Shower”.Senza voler svelare troppo, ovviamente, è nostra intenzione continuare in questa direzione, cercando di interpretare i diversi contesti del bagno: area vaso sanitario, area lavabo ed area doccia o vasca, secondo delle linee guida che riteniamo essenziali per offrire soluzioni di arredo, per la casa, che si possano adattare alle varie fasi della vita, nel corso del tempo. Dato che riteniamo la sicurezza e il confort “valori” che accomunano sia il contesto privato sia quello pubblico, abbiamo iniziato a dedicare attenzione anche al contesto dell’ospitalità, con un programma specifico in continua evoluzione ed aggiornamento.