“Un’amicizia che si è trasformata in una collaborazione professionale, permeata di stima reciproca e che, tra un paio d’anni, mi farà personalmente spegnere quaranta candeline”
“Alla Ponte Giulio – spiega – ho trovato la mia dimensione professionale, tanto da restarci per tutta la mia vita lavorativa. Un’esperienza appagante, che mi ha consentito di sentirmi totalmente realizzato. Devo ringraziare per questo tre generazioni di Carloni, con cui ho collaborato, che hanno riposto in me sempre grande fiducia e hanno creduto, in alcuni momenti forse più di me, nelle mie capacità professionali”.
Lavorare alla Ponte Giulio per me ha significato davvero molto e mi ha consentito di comprendere quali fossero le mie attitudini professionali e le mie ambizioni. Mi sono messo alla prova con il timore di non essere all’altezza, ma grazie alla fiducia che mi è stata data e che non è mai venuta meno, da parte di tutta la Famiglia Carloni e dei miei colleghi al commerciale, ne traggo un bilancio estremamente positivo. Nel mio lavoro non si crea un bene materiale, ma attraverso i comportamenti, il continuo confronto ed il dialogo si può aspirare a suscitare negli altri credibilità e rispetto, valori inestimabili ed imprescindibili, sia nella vita lavorativa che privata, che ti consentono di essere identificato come un punto di riferimento.
Fondamentale è stata dapprima la conoscenza, trasformatasi poi in amicizia, con Enrico Carloni, con il quale ho condiviso buona parte della mia adolescenza. All’inizio però c’è stata un’altra persona che ha rappresentato per me un approdo sicuro, durante le prime difficoltà: la mamma di Enrico, la signora Iolanda, fulcro del successo della famiglia Carloni e dell’azienda Ponte Giulio e, per me, una seconda mamma. È stata una sofferenza indicibile nel momento che ci ha lasciati, al pari di quella del fondatore, Emidio Carloni. La mia collaborazione è coincisa con l’assunzione, avvenuta il 25 maggio 1985, ossia ben trentotto anni fa anche se, come spesso capita, la percezione del tempo trascorso è completamente diversa rispetto al reale. In questo momento è entrata nel management aziendale la terza generazione della famiglia Carloni, rappresentata da Edoardo, figlio di Enrico e nipote di Emidio ed io ho avuto la fortuna e l’onore di poter collaborare con tutte e tre.
Sarebbe troppo facile dire che il mondo è mutato: è un dato di fatto consolidato. I cambiamenti hanno riguardato i prodotti, i modi di comunicare, le tecniche di vendita. Penso, comunque, che sulle trasformazioni che hanno influito sui comportamenti e sugli atteggiamenti delle persone abbia inciso moltissimo Internet. Il web, nel bene e nel male, ha rappresentato un’accelerazione di preferenze, scelte di acquisto, mode… La rete a volte ci aiuta, ma più spesso ci mette alla prova: faccio un esempio, nel mio lavoro oggi è molto più difficile far passare un concetto, un messaggio, perché viene paragonato a quanto riportato da Internet. E sapete qual è il paradosso? Che quanto dice il web è giudicato spesso più credibile di quanto dicono le persone. A tutto questo si può rispondere soltanto con la professionalità, la preparazione, la competenza e soprattutto con l’attendibilità della propria persona e dell’azienda per cui si opera.
Famiglia, nessun altra!