“Design universale, inclusivo e for all - ha detto Stramaccioni - sono termini che, sebbene elaborati in luoghi e tempi diversi, hanno come denominatore comune lo sviluppo di ambienti utilizzabili da chiunque. L’equilibrio e l’adeguata ponderazione di tutti gli aspetti elencati consentono di individuare la migliore soluzione progettuale possibile per il committente”.“Ogni qualvolta trattiamo di ambienti bagno - ha aggiunto - è indispensabile distinguere tra le possibili diverse destinazioni d’uso del luogo in cui si trova il servizio, in modo particolare quando ci riferiamo ad ambienti ad alto traffico di individui (alberghi, motel, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, agriturismi, affittacamere, ostelli, rifugi alpini, etc)”.“Adattare le camere sulla base di queste variabili – ha concluso Stramaccioni – e ad ogni tipo di utente e di turismo è la nostra mission, perché la progettazione della camera, e in particolare dell’ambiente bagno, fa la vera differenza in qualsiasi struttura ricettiva. Per questo per noi la progettazione deve essere universale. Universalità non solo come concetto, ma come un modo diverso di costruire il bagno e di viverlo. Come abbiamo più volte sottolineato, non esiste un bagno per qualcuno, ma può esistere un bagno per tutti”.