“Sono molto felice di questa opportunità che ci è stata data, soprattutto perché dimostra la validità del nostro prodotto – dice Alessandro Fugazzotto. Ho incontrato molte persone e a tutte ho avuto modo di spiegare l’importanza di questo ausilio che, per molti come me che vivono una disabilità, può significare tranquillità, sicurezza, intimità”.
“Immaginate di non poter muovere le gambe e di essere in un ambiente bagno stretto - dice Alessandro - con un water non adatto alle vostre esigenze, che obbliga a dover dipendere da qualcun altro, mettendo a disagio fisicamente e psicologicamente. È quello che è capitato a me, la prima volta che sono stato dimesso dall’Unità Spinale, dopo che la mia vita era totalmente cambiata, a seguito di un grave incidente motociclistico di cui sono stato vittima dodici anni fa…”
“Per ideare l’Alzavaso sono partito proprio dal concetto di diverso - racconta. Per me e per molte persone che vivono una disabilità l’essenziale sta nel non essere “un peso” per chi si ha accanto. E l’innovazione di questo prodotto, che con mia grande soddisfazione ha riscosso tanto successo al Maker Faire, sta proprio nell’abbattere le barriere del WC, rendendolo più vicino alle esigenze dei diversamente abili”.
“Grazie ancora a Ponte Giulio, per aver creato la mia idea alla perfezione – sottolinea Alessandro. Da questa proficua collaborazione sta nascendo un altro articolo, un nuovo vaso sanitario per diversamente abili: dopo circa 50 anni da quando è stato creato il cosiddetto “water per disabili” era tempo di rivederlo e modernizzarlo”
“Mi sono confrontato con molte persone durante la due giorni e con tutte siamo giunti alla stessa conclusione ossia che innovazione è cambiamento e cambiamento vuol dire stimolo, creatività, consapevolezza di sé e soprattutto coscienza che, in determinate occasioni, le barriere fisiche, così come quelle mentali, possono essere superate – conclude Alessandro. Ho partecipato alla Fiera con la volontà di sensibilizzare chi visitava lo spazio dedicato all’Alzavaso sull’abbattimento delle barriere. Il nostro Paese è, purtroppo, tristemente indietro su questa tematica. So che abbiamo dinanzi ancora un lungo cammino, ma sono certo che questa sia la strada giusta e la partecipazione al Maker Faire, ne è la dimostrazione”.