Immagine del ponte Giulio, dopo il consolidamento

ponte Giulio è tornato al suo splendore

Completati i lavori di restauro, da parte della Soprintendenza, al ponte che dà il nome alla nostra azienda

“Accogliamo con grande gioia la notizia che sono stati ultimati i lavori di manutenzione, consolidamento, restauro e messa in sicurezza del ponte che ha dato il nome alla nostra azienda”.

Così Enrico Carloni, amministratore delegato della Ponte Giulio, proprietaria dei terreni che ospitano il ponte e che, per tutta la durata dell’intervento, ha concesso libero accesso ai restauratori e libero uso delle aree limitrofe, per agevolare il cantiere.

I lavori hanno previsto la messa in sicurezza dell'area al di sotto del ponte, così da scongiurare il pericolo di eventuali cadute di massi. La manutenzione, rientrata tra i vari interventi della Soprintendenza, ha portato alla ricostruzione dell'arcatella centrale, al fine di offrire maggiore stabilità al ponte che, a causa di alcuni vuoti di materiale nella struttura, non era più strutturalmente sicuro. Nel corso dei secoli il ponte Giulio ha necessitato più volte di manutenzione, a causa della vegetazione infestante ed anche per le continue deviazioni e piene del fiume "Paglia".

“Oltre ad essere un importante patrimonio storico ed archeologico del nostro territorio – sottolinea Enrico Carloni – per noi questo ha un’importanza speciale: è parte della nostra storia, tanto da essere presente anche nel nostro logo. Siamo davvero lieti che sia stato messo in sicurezza e che abbia riacquistato parte del suo antico splendore”.

Un po’ di storia: Questo ponte nel XIV secolo si chiamava "Mastro Ianne". Assunse il nome attuale nel 1506, quando Papa Giulio II della Rovere ne richiese a più riprese interventi di restauro. Tre delle otto arcate furono distrutte, nel corso degli anni; Ippolito Scalza , architetto orvietano di grande fama, fu uno di coloro che furono incaricati del suo restauro. Nel giugno 1695 un devastante evento sismico causò lo spostamento del corso del fiume Paglia: di conseguenza il ponte rimase isolato nelle campagne, senza più utilità e fu abbandonato a se stesso. Un rilievo mostra come già nel 1788 la consistenza del manufatto fosse simile ad oggi.