Interior

18/06/2021 - Tieffe

L’architettura d’interni post pandemia: design e sicurezza, il mix che determinerà la progettazione del futuro

Abbiamo affrontato questo tema in un breve colloquio con Daniele Trebbi, progettista, disegnatore industriale e d’interni

Le abitudini nel vivere la casa sono molto cambiate dopo la pandemia, così come gli standard della ricettività. Maggiore igiene, sicurezza dei materiali ed antibattericità sono concetti alla base dei nuovi progetti che, però, devono, comunque, sposarsi con il design, per incontrare le preferenze di una clientela sempre più esigente e colta. Eleganza, tendenza, qualità e sicurezza sono un mix che chi compra per la propria casa o struttura ricettiva deve trovare nel prodotto, per conquistare il proprio gusto e anche quello di chi quegli ambienti li andrà a vivere.

Abbiamo chiesto un opinione a Daniele Trebbi, un professionista che da anni opera con successo nel settore del disegno industriale e dell'architettura d’interni.

Come la pandemia andrà a cambiare la progettazione a suo parere?

Penso che questa sfortunata circostanza abbia segnato tutti. Il “fermo” al quale siamo stati costretti, ha dato spazio a varie forme di riflessione. È un’occasione per migliorare le nostre vite. I progettisti, costruttori di “scenari”, hanno in questo senso l’opportunità per cambiare quelli sbagliati. Non è un lavoro, però, che possono fare da soli, devono poter contare sul contributo dei loro interlocutori. D'altronde, sul piano sanitario, abbiamo visto, quanto dipendiamo gli uni dagli altri. È un concetto che ci deve accompagnare in tutte le nostre attività.

Bagno sicuro progetto Trebbi

Quali saranno le tendenze del prossimo futuro, in termini di materiali, forme e colori?

Il tema della salute è sempre più presente. In termini di sicurezza la pandemia ha reso evidente come alcune superfici possono essere un mezzo di trasmissione dei virus. Alcune tecnologie, già presenti ma forse ancora poco utilizzate, che prevedono l’aggiunta di additivi ai materiali di produzione, permettono di ridurre considerevolmente la presenza di virus e batteri. È probabile che queste tecnologie si evolveranno diventando più performanti e saranno sempre più frequenti nei processi produttivi. Non c’è dubbio che anche forme e colori risponderanno al bisogno di sicurezza e conforto, facendo scelte che, a livello percettivo, rispondano a questa esigenza.

L’arredamento delle strutture ricettive sta diventando sempre più “domestico”. Come crede si tradurrà questa esigenza nella realizzazione degli spazi?

In questo scenario nel quale le persone sono sempre più mobili, a parte la pandemia, credo ci sia il bisogno di “sentirsi a casa” anche quando si è altrove. Penso che la scelte andranno verso una sistemazione degli ambienti che possa trasmettere un senso di “conforto”. La scelta dei materiali e dei colori può in gran parte contribuire a questa esigenza, proponendo soluzioni più “calde” ma non rinunciando a caratteristiche tecnico/funzionali necessarie in questi ambienti. È anche questa l’occasione per lo sviluppo di nuove tecnologie.

Il Covid ha reso le persone molto più sensibili in termini di sicurezza. Come cambieranno gli ambienti, specialmente quelli più esposti in tal senso,come i bagni?

Come dicevamo prima i materiali di nuova generazione daranno un contributo in questo senso. È probabile che in alcuni ambienti, specie in quelli pubblici, la soluzione del materiale sarà integrata con sistemi di sanificazione veloce. Sono elementi che andranno studiati in modo che possano prendere parte alla scena in maniera coerente con gli alti prodotti presenti, mantenendo anch’essi quel sapore “domestico”.

Progettazione per ambienti sicuri

Daniele Trebbi: Nasce a Roma, dove risiede e lavora. Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica, si avvicina alla progettazione e al disegno industriale, frequentando inizialmente la Facoltà di Architettura e l'istituto ISIA di Roma e, in seguito il Politecnico di Milano. Dalla prima metà degli anni Novanta si dedica all'attività di disegnatore e progettista, occupandosi dello sviluppo di progetti e processi di produzione nel settore del disegno industriale e dell'architettura d’interni, collaborando inizialmente con alcuni studi di progettazione, fra cui lo studio Lenci - Talocci e lo studio Transit Design. Dal 1994 al 2014 lavora presso lo studio Talocci design, occupandosi della progettazione di prodotti, spazi espositivi e architetture d'interni, collaborando inoltre a progetti di direzione artistica per aziende italiane quali: Effegibi, Eos, Area, Foppapedretti, Fratelli Guzzini, GSI, Larimart, Ponte Giulio, Provex, Teatro delle Muse, Telma, Teuco Guzzini, Valpra, Viasat. Negli ultimi anni svolge una propria attività nell’ambito della progettazione di nuovi prodotti, affiancando interventi nel settore dell’architettura d’interni e del disegno su misura di complementi d’arredo.Ha partecipato con i suoi progetti a numerose manifestazioni, ricevendo nel 1998 il Premio Progetto Giovane nell'ambito del Compasso d'Oro per il progetto di una borsa da viaggio. Dal 2001 svolge un'attività di docenza per il Corso di Laurea di Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura di Roma.


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