Interior

30/11/2023 - Tieffe

Un bagno non più sulla carta, ma in 3 dimensioni: la progettazione di Italo Acciardi

Interior designer, specializzato in bagni unici, esclusivi ed inclusivi, si racconta a Over

“La progettazione 3D è qualcosa di spettacolare, ti permette di vedere realmente come sarà il tuo bagno, nei minimi dettagli e con la massima precisione. Così il cliente riesce ad “entrarci” prima che sia realizzato e ne ha una visione d’insieme”.

“Il lusso è libertà”, diceva Christian Dior, e io credo che si tratti di una possibilità che ci diamo di raggiungere i nostri sogni: libertà di scegliere senza vincoli in termini di materiali, metrature, soluzioni. Questo è il mio compito e il mio lavoro, che amo: accompagnare i clienti verso i loro desideri, aiutarli a comprendere ciò che è meglio per loro e creare ambienti che rispecchino loro stessi e le loro aspirazioni. Il tutto semplificando la ristrutturazione e utilizzando la stessa cura che metterei in casa mia, con tanta passione ed entusiasmo, ingredienti essenziali per ogni progettazione di livello”.

Acciardi ha scelto Over per raccontarsi e parlare dei suoi progetti, cosicché anche i nostri lettori possano trarre ispirazione dalle sue produzioni…


La prima domanda è legata ai suoi studi: economia, marketing per poi passare alla progettazione. Quanto porta con sé del suo percorso universitario e quanto, pensando alla professione che ha scelto, si dice che sarebbe stato più proficuo fare un percorso diverso?

Oggi sono pienamente consapevole che il mio percorso universitario e professionale sia stato tutto tranne che ordinario e prevedibile. Ma se sono qui oggi a rispondere a questa intervista, il perché (forse) è da ricercare proprio in questo. La sua è una domanda che mi sono posto tante volte e che mi ha messo in crisi più volte, perché per carattere, sono una persona che ama mettersi sempre in discussione. "Chissà come sarebbe andata se avessi intrapreso un percorso universitario diverso?”. Questa era la domanda a cui non sapevo dare una risposta. Penso che l’essere umano sia per natura portato a sentirsi sbagliato. “La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura” scriveva Albert Einstein. Così ad un certo punto ho iniziato a credere fortemente nel mio percorso di studi compiuti e la crisi si è trasformata in opportunità. La laurea in economia mi è stata utile per la gestione aziendale, la specialistica in management e comunicazione mi ha dato la possibilità di costruire una solida conoscenza strategica dei canali pubblicitari come Instagram, Facebook e siti web, che oggi rappresentano i principali mezzi di comunicazione delle multinazionali e per finire il mio master in interior design mi ha permesso di fare un lavoro che non mi stanca mai e che mi appassiona ogni giorno di più.


La sua è una progettazione 3d, quali i plus e quali, invece, eventuali limiti?

Ho scelto di specializzarmi nella progettazione 3d perché credo che sia il futuro del nostro lavoro. Consentire alle persone di vedere in anteprima come verrà il proprio ambiente permette una maggiore partecipazione e soddisfazione del cliente. Non bisogna più sforzarsi di immaginare come verrà il progetto o affidarsi ciecamente al gusto del designer. Attraverso la progettazione 3d il cliente compie delle scelte consapevoli e allo stesso tempo riesce ad osare di più nei progetti: un colore particolare di un mobile, un accostamento di materiali insolito… scelte che difficilmente riuscirei a realizzare se i miei committenti non le vedessero prima. Altro vantaggio della progettazione 3d è anche quello di poter offrire un confronto e supporto qualificato ad altri architetti, ingegneri o interior designer con cui entro in contatto, grazie al quale si riesce a velocizzare il lavoro e a renderlo sempre più un’esperienza coinvolgente per il cliente. Per quanto concerne invece i limiti della progettazione, penso che questi si possano riassumere nella discrepanza tra progetto atteso ed esecuzione materiale da parte dell’impresa, che a volte può essere difficile se non adeguatamente supportato da un direttore dei lavori in cantiere. Su quest’ultimo aspetto sto lavorando molto per dare un contributo anche in cantiere, che faciliti la vita all’impresa e riduca notevolmente le preoccupazioni del cliente.


Lei mette molta cura anche nella scelta dei materiali. Quanto, a suo parere, incide nella riuscita di una ristrutturazione o nella realizzazione di un bagno ex novo?

Dedico particolare attenzione alla scelta dei materiali perché è proprio questa selezione che andrà a determinare la buona riuscita del progetto. Cerco sempre di spiegare dettagliatamente ai miei clienti ogni singolo materiale che comporrà il suo futuro bagno, evidenziando pregi e difetti di ciascuno. È importante, a mio avviso, segnalare quando si sta comprando qualità e quando, invece, si sta acquistando il design sotteso a quel prodotto. Il mio impegno è notevole e costante su questo fronte ed è per questo che cerco sempre di studiare e testare nuovi materiali e soluzioni di design, proposte dalle diverse aziende, e promuovere quelle maggiormente indirizzate verso la qualità.


I suoi progetti sono orientati alla ricerca del lusso, ma, dal suo blog si evince come non sia ascrivibile ad un mero concetto di sfarzosità…

Il lusso per come lo intendo io non è ostentazione del superfluo, è piuttosto da intendere nella concezione dello stilista Giorgio Armani, secondo la quale “la legge del lusso non è aggiungere, ma togliere”. Ed è proprio in quest’ottica che cerco di inquadrare ogni mio progetto, cercando di ricreare luoghi in cui sentirsi a casa e in cui dare spazio al silenzio: quasi un rifugio per l’anima, in cui fermarsi a riflettere. Un buon progetto per me è quello che tu guardi a primo impatto e tutto sembra funzionare in modo semplice e armonico.


Perché, da interior designer, ha scelto proprio l’ambiente bagno?

Sono nato e cresciuto nel mondo dell’arredo bagno, dal momento che mio papà è proprietario dell’azienda “EDILVIGI srl”, uno storico show-room di ceramiche e arredo bagno nel cuore di Cosenza. Sin da ragazzino girovagavo in sala mostra affascinato da tutti i prodotti che componevano il comparto bagno e da così nacque questa passione. Una seconda risposta al “perché proprio l’ambiente bagno” è da ricercare nel mio “credo” relativo all’ ultra-specializzazione in ogni campo professionale: in altri settori, si pensi ad esempio alla medicina, la specializzazione è la norma: se ho un problema ai reni vado da uno specialista nefrologo e così dovrebbe essere anche in tutti gli altri settori. Il futuro delle professioni si sta già dirigendo verso l’expertise professionale ed è per questo che ho deciso di concentrarmi sulla progettazione bagno.


Quanto è importante, oggi, accanto al design anche la sicurezza, per rendere un bagno totalmente rispondente alle necessità dell’utenza?

Abbattimento delle barriere architettoniche, sicurezza e funzionalità sono oggigiorno dei concetti che stanno sempre più viaggiando a braccetto con il design. Personalmente ritengo che il design debba sempre assecondare la funzionalità: un progetto bello ma che non funziona non è un buon progetto. La tematica legata alla sicurezza è sempre più discussa e posta sotto i riflettori, specie nell’ambiente bagno, in cui si cerca di garantire la massima autonomia e incolumità alle persone, al fine di farle sentire sicure e serene all’interno della propria casa.


Come crede si possa abbinare all’esclusività anche l’inclusività?

Esclusività e inclusività sono due concetti che possono essere perseguiti, proponendo soluzioni esteticamente valide e, al contempo, sicure. Si pensi ad esempio alla possibilità di inserire maniglie di sicurezza che fungano anche da pratiche mensole porta oggetti, oppure una colonna doccia che assolva anche alla funzione di barra di sostegno. Apprezzo molto chi pone attenzione alla funzionalità, senza tralasciare l’estetica.


Lei è molto attento a stili e tendenze nell’arredo bagno. Quali sono le più rilevanti degli ultimi anni?

Nell’ambito della progettazione bagno si sta assistendo ad un ritorno al design minimalista e classico contemporaneo. Linee pulite, colori neutri, effetti marmo, box doccia grandi, contribuiscono a creare ambienti votati al benessere e alla cura della persona. La stanza bagno è concepita come un abito su misura, cucito sulle esigenze del cliente, in cui la personalizzazione di ogni prodotto è preponderante.


Come crede sarà il bagno del terzo millennio?

Il bagno del terzo millennio prevedo che sarà un connubio di estetica, benessere e sicurezza. Dal punto di vista estetico ci sarà una crescente attenzione ad ogni singolo dettaglio: materiali, finiture, ricercatezza stilistica saranno al centro dell’attenzione. La tematica relativa al benessere è già ampiamente perseguita da molti fornitori dell’arredo bagno e lo sarà sempre di più. Dopo l’avvento del Covid, ci si è resi conto che le persone concepiscono l’ambiente bagno come luogo votato al benessere e non come una semplice stanza di servizio. Nel terzo millennio immagino dunque un bagno “smart”, connesso e interattivo. Diversi sondaggi mostrano come il bagno sia tra le stanze più apprezzate dagli italiani e lo sarà sempre di più a mio avviso. Un altro pilastro sarà senz’altro quello legato alla tematica della sicurezza. Quest’ultima sarà posta sotto i riflettori, più di quanto lo sia già attualmente. I bagni saranno ancora più belli, sicuri e inclusivi.


Lei si prende cura dei suoi clienti e del loro benessere, attraverso ambienti rispondenti a stili e necessità di chi li commissiona. Crede si possa arrivare ad un nuovo modo di progettare che includa, oltre al design, anche la cura?

Design e cura della persona sono due concetti che viaggeranno in perfetta sincronia, adottando un approccio progettuale che vada a coniugare l’esigenza estetica alla sicurezza. Materiali antibatterici, superfici antiscivolo, sistemi di sicurezza accrescono il benessere abitativo delle persone. In termini demografici si sta assistendo ad un incremento dell’invecchiamento della popolazione. Pertanto l’attenzione del progettista dovrà essere sempre più rivolta alla promozione di prodotti in grado di assicurare un certo confort abitativo che consenta alle persone anziane, o con difficolta motorie di continuare a vivere all’interno della propria abitazione in modo autonomo e sicuro. D’altro canto, le aziende dovranno impegnarsi nel proporre soluzioni di design e al contempo sicure, che metteranno il progettista nella condizione di creare ambienti bagno affidabili e al contempo gradevoli esteticamente.

Italo Acciardi, interior designer specializzato nella progettazione di bagni unici ed esclusivi, ha preferito le tre dimensioni per i suoi progetti, per plasmare ambienti che rispondano ai desideri di chi dovrà viverli, ma non solo: la sua idea è anche quella di raccontarli, in modo che possano ispirare chiunque intenda ristrutturare i propri spazi.
Laureato in economia aziendale e specializzato in marketing, terminati gli studi ha intrapreso una collaborazione con un’azienda cosentina, leader nel settore dell'arredo bagno, e da lì è scattata la sua passione per il mondo dell'interior design e, in particolar modo, per la progettazione di bagni di lusso.
Italo Acciardi interior designer

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