Interior

06/06/2025 - Tieffe

Uno spazio modificabile e adattabile non solo alle esigenze delle persone e del tempo

Abbiamo dialogato a proposito di inclusione con le architetto che hanno sviluppato il progetto vincitore del concorso “L'ambiente bagno, inclusione e design”

Il  progetto vincitore del concorso “L

Dallo scorso anno Federarchitetti - sezione territoriale di Genova - e Ponte Giulio indicono un concorso per la progettazione di un ambiente bagno adatto ad un uso da parte di persone fragili e in ogni caso rendere fruibile un ambiente nel modo più ampio possibile. Finalità dell’iniziativa promuovere la progettazione di un ambiente bagno inclusivo.

Quest’anno, ad aggiudicarsi il primo premio, è stato il progetto degli architetti Roberta Corona e Martina Turnaturi.

“Lo spazio – spiegano gli architetti – è stato concepito con peculiare attenzione alle esigenze di persone con disabilità e non solo. L’obiettivo è stato di creare uno spazio accessibile, funzionale e confortevole, in linea con i principi del Design for all e dell’Inclusive e Universal Design. L’ambiente progettato è stato inoltre concepito per essere facilmente modificabile nel tempo, in relazione alle specifiche caratteristiche dei fruitori”.

"Gli edifici non sono intelligenti, sono progettati intelligentemente", scriveva Gae Aulenti. Come definireste il vostro progetto e quali sono stati i plus che lo hanno fatto vincere?

Il nostro progetto può essere definito come il risultato di un approccio progettuale intelligente, perché non si limita a creare uno spazio confortevole e funzionale, ma lo rende anche modificabile e adattabile nel tempo, rispondendo alle esigenze delle persone. Crediamo che i plus che hanno contribuito alla sua vittoria siano stati la curiosità nel ricercare, studiare e scoprire idee nuove e nuovi sistemi di composizione degli spazi, condividerle e metterle pratica, concretizzando la progettazione di un bagno inclusivo e flessibile, con soluzioni semplici ma efficaci, senza bisogno di adattamenti precari e/o momentanei. Questo è solo un esempio di come un progetto possa essere “intelligentemente” pensato per essere duraturo e inclusivo!.

Quanto ritenete siano importanti concorsi come questo nell’affermazione di un diritto inalienabile, quello di spazi pubblici e privati rispondenti alle esigenze di tutti?

Riteniamo che siano fondamentali perché promuovono l’innovazione e sensibilizzano l’opinione pubblica sull’importanza di creare spazi accessibili e inclusivi, inoltre, danno la possibilità di promuovere una progettazione più consapevole in cui l’accessibilità non è vista come un vincolo tecnico, ma come un valore indispensabile, espressione concreta di equità e partecipazione.
Mettersi in gioco e partecipare a questi concorsi ci consente il confronto costruttivo con altri professionisti, con istituzioni e tutte le parsone direttamente coinvolte.
I concorsi sono anche strumenti che aiutano a far emergere idee nuove e soluzioni pratiche per garantire che i diritti di tutti, sia nei luoghi pubblici che privati, siano rispettati e valorizzati. In questo modo, contribuiscono a costruire una società più equa e rispettosa delle diversità, assicurando che nessuno sia escluso o lasciato indietro.
Sono davvero un passo importante verso l’affermazione di un diritto inalienabile di tutti a spazi che rispondano alle loro esigenze.

Come siete riuscite a coniugare funzionalità e accessibilità all’estetica?

Il rapporto tra funzionalità e l’accessibilità con l’estetica sono due aspetti molto importanti che cerchiamo sempre di bilanciare grazie a un’attenta progettazione che mette al centro le esigenze di tutti.
Per tale motivo abbiamo cercato di ideare un ambiente bagno equilibrato, ovvero un ambiente pratico e utilizzabile da tutti, senza compromettere l’aspetto estetico, sia con l’uso di elementi d’arredo e design, come per esempio il lavabo che conferisce modernità con la sua fluidità delle forme e che con la funzione basculante garantisce il suo utilizzo, regolando la sua altezza per una piena comodità all’utilizzatore. Sia con la scelta di materiali e soluzioni che sono pratici e facili da utilizzare, senza rinunciare a un progetto piacevole e armonioso. Finiture e materiali sono stati scelti per la loro durabilità e facile pulizia, non compromettendo l’estetica dello spazio. Tinte, materiali diversi e contrastanti conferiscono una migliore visibilità degli elementi collocali all’interno dell’ambiente bagno, ma che ben si abbinano.
Quindi è stato un lavoro di equilibrio tra forma e funzione, per offrire un ambiente che sia funzionale ed esteticamente gradevole.

Promuovere l’inclusione attraverso i progetti. Ritenete sia questa la chiave di volta dell’architettura d’interni del futuro?

Promuovere l’inclusione attraverso la progettazione architettonica d’interni è sicuramente una delle chiavi di volta dell’architettura d’interni del futuro. Sempre più, si riconosce quanto sia importante creare ambienti che siano accessibili, funzionali e accoglienti per tutti, indipendentemente dalle capacità o dalle esigenze individuali.
Crediamo anche che l’architettura d’interni del futuro non debba fermarsi solo ed esclusivamente al mero rispetto della normativa di riferimento, ma debba andare oltre, pensando a come ogni persona possa sentirsi benvenuta e a suo agio negli spazi che vive. Quindi, investire in progetti che puntino all’inclusione rappresenta un passo fondamentale verso un’architettura più etica, funzionale e innovativa.

Raccontateci della vostra attività? Cosa progettate abitualmente?

La nostra attività si concentra sulla progettazione di spazi che siano funzionali, estetici e accessibili a tutti. Poiché non viviamo e lavoriamo nella stessa città le nostre attività si svolgono in due sedi differenti, ovvero: Linguaglossa, un Comune della provincia di Catania, ed Enna.
Grazie alle differenti esperienze lavorative che ci influenzano nelle attività di studio e progettazione, abbiamo sviluppato un metodo che, attraverso un costante scambio di idee e supporto reciproco, ci consente di evolvere e crescere nel campo della progettazione architettonica e non solo.
In generale ci occupiamo di progettazione di spazi sia privati che pubblici, oltre che di attività di cantiere, rilievi topografici, direzione lavori, consulenze e redazione di elaborati tecnici e quanto di attinente alla professione di Architetto. Lavoriamo su una vasta gamma di ambienti, come abitazioni, appartamenti, uffici, negozi, spazi pubblici, strutture ricettive e tanto altro.
Il nostro obiettivo è realizzare progetti che rispondano alle esigenze pratiche di chi li utilizza, senza rinunciare a un design piacevole e armonioso. Ci piace pensare che ogni progetto sia un’opportunità per migliorare la qualità della vita delle persone, creando ambienti che siano belli, pratici e accoglienti.

Qual è stato il percorso che vi ha condotto verso lo Universal Design?

Nel nostro percorso di studi avevamo affrontato tematiche inerenti, che sono state poi arricchite dalle nostre esperienze lavorative, ma hanno contribuito anche le esperienze personali ed i confronti diretti con persone disabili. Quindi il percorso che ci ha portato verso lo Universal Design è stato graduale e ricco di riflessioni. Ascoltare le storie e le esperienze di chi vive quotidianamente con disabilità aiuta a creare spazi e ambienti più inclusivi, ma, in particolar modo, aiuta a rispondere alle vere necessità richieste.
Questo approccio è stato davvero prezioso perché ci ha permesso di capire in prima persona esigenze reali, personali e individuali, sviluppando nella progettazione soluzioni più efficaci e sensibili. Spingendoci a integrare i principi dell’Universal Design nel nostro lavoro, con l’obiettivo di realizzare ambienti più equi, funzionali e belli per tutti. È un percorso di crescita e di impegno continuo, che ci ha fatto a considerare l’accessibilità come un elemento indispensabile di ogni progetto.

Quanto ritenete che la tecnologia possa essere un plus verso ambienti bagno totalmente inclusivi?

Sicuramente la tecnologia può davvero fare una grande differenza per rendere l’ambiente bagno sempre più inclusivo e sicuro, con innovazioni come sensori, sistemi di automazione, dispositivi di assistenza vocale e tecnologie smart e con elementi come quelli previsti nel nostro progetto che contribuiscono a creare ambienti più autonomi e confortevoli per tutti, senza rinunciare ad uno spazio piacevole e armonioso. Soluzioni che possono migliorare notevolmente l'accessibilità, la sicurezza e il comfort.Riteniamo, inoltre, che la tecnologia sia un vero e proprio plus, capace di rendere i bagni più accessibili, funzionali e inclusivi, migliorando la qualità della vita di chi li utilizza.

Quali sono i vostri progetti per il futuro in termini di progettazione universale?

Vogliamo continuare a sviluppare soluzioni innovative che rendano gli spazi più accessibili e inclusivi per tutti, senza compromessi sul design o sulla funzionalità. Impegnandoci a integrare le nuove tecnologie e i principi dell’Universal Design nei nostri progetti, fin dall’inizio, creando ambienti che siano facilmente fruibili da persone di tutte le età e abilità.
Questo approccio non solo vuole migliorare la qualità della vita di chi utilizza gli spazi, ma promuovere un senso di comunità e di appartenenza, rendendo gli ambienti più accoglienti e vivibili per tutti. Diffondendo la cultura della progettazione universale, speriamo diventi uno standard diffuso e naturale, piuttosto che un semplice rispetto delle normative di riferimento.
In sostanza,in futuro cercheremo di creare ambienti che siano funzionali, accoglienti e esteticamente gradevoli, rispettando le normative, ma andando oltre per offrire a ogni persona la possibilità di vivere e fruire degli spazi pubblici e privati senza barriere, con facilità e dignità. Vogliamo essere parte attiva di questa trasformazione culturale, affinché la progettazione universale diventi un elemento naturale e imprescindibile del nostro modo di pensare e costruire il mondo di domani.

una delle progettiste
Martina Turnaturi, è nata e cresciuta in Sicilia, dove ha sviluppato un amore profondo per l’arte e l’architettura del suo territorio, che si riflette nel suo approccio progettuale. Si occupa di progettazione residenziale e commerciale, edilizia privata, gestione e realizzazione lavori edili, specializzata in rilievi topografici, pratiche catastali e urbanistiche, interventi di ristrutturazione e gestione del cantiere. Nel suo lavoro ama sperimentare con nuove tecnologie e materiali all’avanguardia, cercando sempre soluzioni creative che uniscano estetica e funzionalità. La sua passione per l’innovazione la spinge a rimanere aggiornata sulle ultime tendenze del settore, integrando nuovi strumenti digitali e tecniche moderne nei suoi progetti. Nelle sue progettazioni promuove e integra la cultura e i principi dell’Universal Design con soluzioni progettuali inclusive e accessibili in ogni suo lavoro. Collabora omari da anni con Roberta Corona ed insieme creano spazi che rispecchiano personalità e esigenze di chi li vivrà con particolare attenzione alla sostenibilità e all’accessibilità. La sua visione è quella di un’architettura che unisce tradizione, innovazione e inclusività, sempre con uno sguardo rivolto al futuro. È fermamente convinta che si possa migliorare la qualità della vita con una progettazione mirata, e per questo mette passione e dedizione in ogni progetto che affronta.
una delle progettiste
Roberta Corona è nata ad Enna, ombelico di Sicilia per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, ha conseguito la Laurea alla facoltà di Architettura dell’Università “kore” di Enna. Durante gli studi ha sempre coltivato anche altri interessi come il nuoto e la passione per il mare trascorrendo le estati a San vito Lo Capo (TP), dove ha avuto l’opportunità di lavorare e confrontarsi con persone diversamente abili. Tale esperienza ha contribuito a rafforzare il suo impegno a promuovere un’architettura che sia inclusiva. Esperienza significativa che l’ha portata a concludere il corso di studi con una Tesi intitolata: “La Tonnara del Secco e la sua costa. Conoscenza, conservazione e Accessibilità” ovvero lo sviluppo di un progetto di recupero storico – archeologico del bene e la realizzazione di un “Museo del mare per la riscoperta del territorio e integrazione per il recupero delle abilità di movimento, apprendimento e comunicazione”. La formazione universitaria gli ha fornito una solida base teorica e pratica, preparandola a lavorare e collaborare con Martina Turnaturi su progetti complessi e a contribuire in modo significativo nel campo dell’architettura, soprattutto in ambiti come l’accessibilità e la progettazione sostenibile. Inoltre, dopo la laurea e l’acquisizione dell’abilitazione professionale da architetto ha cominciato a collaborale, mettendo in pratica le competenze acquisite durante gli studi, con la società di ingegneria Engineering Group s.r.l. di Enna. Questa esperienza le permette di collaborare con un gruppo di professionisti qualificati e contribuire allo sviluppo di progetti sostenibili, innovativi e funzionali.

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