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05/07/2021 - Redazione

Racconti di vita

In questo spazio virtuale che è Over, dove ospitiamo esperienze, idee, notizie utili e testimonianze, oggi pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice, che ha scelto di condividere con noi la sua personale esperienza con la disabilità. La ringraziamo per averci raccontato come una casa inclusiva possa essere un aiuto, un sollievo, una sicurezza, davanti ad una nuova condizione in cui ogni certezza, abitudine e quotidianità si sgretola, giorno per giorno, a causa di un nemico implacabile: la malattia.


Il racconto di Nora

Una casa dove vivere e non sopravvivere

Per vivere malattia e disabilità in maniera autonoma sono necessari ambienti inclusivi e senza barriere

Creare un ambiente accogliente in ogni situazione si può, e si deve. È questo il caso mio e di mio marito, che si ammalò un’estate di 14 anni fa.
Dopo qualche esame la diagnosi fu di SLA - sindrome laterale amiotrofica - una malattia che porta non poche limitazioni motorie nel tempo.

Allora non avevamo previsto le difficoltà che avremmo dovuto affrontare, ma non ci siamo mai tirati indietro.
Così decidemmo di trasferirci da Milano in un piccolo paese della riviera del Levante Ligure. Per mio marito, che è stato campione italiano di pallanuoto, ancora oggi poter vedere ogni giorno il mare significa continuare a sorridere.

Il progressivo adattamento alle nuove condizioni, per noi, iniziò da lì. Costruendo il nostro nuovo habitat, dovemmo tenere conto delle barriere che una casa ordinaria oppone a chiunque abbia anche la più piccola difficoltà motoria, temporanea o permanente. A maggior ragione nel nostro caso, in cui la situazione poteva solo peggiorare.
Ad oggi possiamo dire di aver fatto la migliore scelta, per rendere la nostra qualità di vita più alta possibile, arredando la nuova casa con sistemi e soluzioni accessibili, dal bagno alle zone esterne.

Le porte scorrevoli da 90 cm permettono un passaggio agile; i sanitari e il lavandino in bagno, predisposti per essere accessibili a tutti, rendono le azioni quotidiane più semplici. Siamo felici di avere inserito anche alcuni ausili come maniglioni e sedute per la doccia.

Infine, abbiamo realizzato una piccola rampa verso il garage percorribile facilmente anche dalla sedia a rotelle.
Oggi tutto questo per noi è normalità, perché abbiamo sempre sentito questa urgenza: vivere!
Nora


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