Environment

25/09/2024 - Alessandro Aggravi

Risparmio idrico: basta un vaso sanitario per aiutare il pianeta, e risparmiare sulla bolletta

Come un vaso sanitario collegato ad un sistema di scarico moderno può diminuire gli sprechi idrici

I recenti effetti che il cambiamento climatico sta portando al nostro pianeta, hanno indotto la popolazione ad acquisire un grado di consapevolezza sempre maggiore su tale problematica. In particolare le nuove generazioni sono molto sensibili al tema della sostenibilità ambientale. Tutto questo da un lato influenza i comportamenti di acquisto delle persone, sempre più interessate ad investire il proprio denaro in prodotti eco-friendly, dall’altro spinge le aziende a soddisfare tale domanda attuando campagne di marketing incentrate nel comunicare il proprio impegno nel rispetto dell’ambiente. Tuttavia, come diceva un vecchio proverbio “non è tutto oro quel che luccica”, molte imprese infatti cavalcano l’onda ecologista al fine di sponsorizzare prodotti ecosostenibili che a conti fatti hanno un impatto ambientale positivo abbastanza marginale. Per semplificare il tutto possiamo affermare che i consumatori, seppur mossi da un nobile intento, non sempre riescono a dare un contributo significativo al pianeta in sede di acquisto.

Cassetta scarico non a risparmio idrico

Un’indagine ISTAT condotta tra il 2020 e 2023 mostra che l’Italia, nel 2022, è terza in Europa per il prelievo di acqua potabile per abitante e le reti comunali di distribuzione erogano ogni giorno, 214 litri di acqua potabile per abitante (36 litri in meno del 1999).I dati parlano chiaro, un miglioramento senz’altro c’è stato ma ancora la strada da fare è tanta se consideriamo che la quota di perdite idriche totali nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile ammonta al 42,4%.


Cerchiamo ora di capire in che modo un vaso sanitario, come anticipato dal titolo di questo articolo, contribuisce ad aiutare il nostro pianeta.Una percentuale importante dell’acqua che consumiamo ogni giorno si concentra in una precisa stanza della casa: il bagno. Pensate a quante volte al giorno ci laviamo le mani, facciamo le doccia e utilizziamo lo sciacquone del vaso sanitario. Tantissime case presentano ancora un vaso sanitario provvisto di una cassetta di scarico tradizionale che utilizza tra i 9 e i 12 litri di acqua per il risciacquo. Ora, provate a pensare a quante volte tirate lo sciacquone in bagno, e avrete un quadro abbastanza chiaro del consumo enorme di acqua che deriva solo da questa azione. La soluzione al problema però già c’è! O meglio, esiste un modo che permette potenzialmente a tutte le persone di contrarre significativamente questo spreco. Oggi ci sono modelli di vasi sanitari compatibili con moderni sistemi di scarico capaci di regolare la quantità di acqua utilizzata a 6 litri o addirittura a 3.5 litri, permettendo un risparmio medio del 50% circa rispetto ai sistemi più tradizionali. Tali prodotti sono realizzati tenendo in considerazione il massimo risparmio di acqua possibile, mantenendo inalterate le prestazioni nell’uso quotidiano.


Alla luce di quanto descritto, in caso di ristrutturazione si consiglia la sostituzione del vecchio sistema con uno più moderno, invece se si parte da zero a maggior ragione conviene pensare ad una soluzione di questo tipo. In fin dei conti il concetto è molto semplice: risparmiando acqua, rispettiamo l’ambiente e aiutiamo le nostre tasche.


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