Interior

14/11/2025 -

L’invecchiamento attivo in Italia

"Aging in place" è un intento che si è affermato negli Stati Uniti e che inizia a prendere piede anche nel nostro paese. Scegliere di invecchiare a casa propria impone l'adeguamento delle abitazioni per renderle sicure, accessibili e confortevoli.

L’Istat ha recentemente certificato come l’Italia sia paese di centenari. Secondo l’Istituto di statistica, infatti, al 1 gennaio 2025 i residenti aventi almeno cento anni sono 23.548, di cui l'82,6% sono donne (8 su 10).

I semi-supercentenari (105 anni e più), sono 724 (la quota di donne sale al 90,7%). I supercentenari (110 anni e più) sono 19, di cui soltanto uno di sesso maschile. Secondo il rapporto "I centenari in Italia", il decano è un uomo residente in Basilicata che ha superato i 111 anni, mentre la decana risiede in Campania ed ha 115 anni. Rispetto al 1 gennaio 2009, quando erano 10.158, i centenari sono più che raddoppiati (+130%).

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale: nel 2019 sono state censite più di 703 milioni di persone con età pari o superiore a 65 anni nel mondo. L’Italia è seconda per longevità soltanto al Giappone. In Italia, nel 2020, più di 13 milioni di persone appartenevano alla fascia di età over 65.

Dunque accanto agli ultracentenari c’è, comunque, un esercito di anziani, molti dei quali vivono soli. Questo pone un problema di adattamento degli ambienti domestici visto che, la stragrande maggioranza sceglie di vivere dove è sempre vissuto.

Termine anglofono, ma realtà tutta Italiana l’“Aging in place”, ossia l’“invecchiare a casa propria” si sta affermando molto nel paese e quindi l’adeguare la propria abitazione per renderla sicura, accessibile e confortevole è necessario.

L’ambiente domestico risulta sempre più il posto dove oltre a costruire la propria vita si coltiva il proprio essere (famiglia, studio, a volte lavoro e relazioni).
Per una persona anziana la casa è ancora più importante perché viene percepita come unluogo protettoe, in molti casi, è dove trascorre la maggior parte del tempo.

Una certezza avallata anche dalla scienza medica che afferma con forza l’importanza dell’ambiente domestico nella vita di un anziano, così come dalla psicologia che riconosce come continuare a vivere in un contesto proprio garantisca una vita più attiva e di più alta qualità. Non si tratta, infatti, solamente di rimanere a casa, ma di mantenere i contatti con la società, gli amici, conoscenti e familiari.

Al contempo l’invecchiamento attivo può divenire una ricchezza, non solo perché un buono stato psicofisico è fonte di salute, ma perché consente agli over 65 di poter ancora operare nella società, svolgendo compiti all’interno della stessa.

Risulta dunque essenziale adattare gli spazi domestici alle mutevoli esigenze e all'età, con particolare attenzione all'ambiente bagno, luogo in cui il rischio di incidenti è pari all'8%.

    Studiando approfonditamente l’aging in place, architetti e designer hanno individuato tre principi da cui partire per adeguare in maniera efficace la propria casa ai cambiamenti dell’età:
  1. eliminare le barriere architettoniche;

  2. rendere totalmente sicuri gli ambienti;

  3. garantire autonomia di movimento in ogni parte della casa.

Se si vive da soli, ogni incidente può diventare un'esperienza devastante dal punto di vista fisico: per questo scegliere di installare degli ausili, che consentono a chiunque di avere un supporto a portata di mano.

Si introduce quindi e si afferma sempre più il concetto di accessibilità, intesa come opportunità per tutti di godere della casa e non solo, anche dei luoghi pubblici. Uno studio che porta i progettisti ad affrontare gli aspetti dell'inclusione, dell'usabilità e della sicurezza nell'ambiente costruito in modo multidisciplinare, con particolare attenzione anche alle opportunità offerte dalla tecnologia dell'informazione.

L'architetto Ronald L. Mace, coniando la definizione Universal design, ha introdotto un nuovo concetto di progettazione con ambienti utilizzabili da chiunque, indipendentemente dall'età, dalle capacità o dalle condizioni sociali.

Design universale anticipato dal concetto di accessibilità, con l'obiettivo di fondere estetica, facilità d'uso e divertimento: con l'aumento dell'aspettativa di vita cresce l'interesse per un design che tenga conto di un'ampia gamma di esigenze. Un interesse che parte dalle istituzioni: negli ultimi decenni la Comunità Europea, ad esempio, ha promulgato leggi volte all'eliminazione delle barriere architettoniche, per garantire a diversi livelli l'accessibilità degli edifici alle persone con problemi di mobilità.

L'obiettivo è semplificare la vita quotidiana secondo principi, sviluppati nel tempo, che portino a realizzare ambienti utilizzabili e adatti a persone con abilità diverse.
In primis la casa: sicurezza, funzionalità e confort sono i pilastri dell’ “invecchiare sul posto”. Prodotti e soluzioni che divengono, per chi li utilizza, strumenti di un vivere indipendente, sicuro e agevole. In poche parole il segreto di lunga vita.


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