Interior

17/03/2021 - Stefano Pediconi

Progettare con le emozioni

Quando parliamo di interior design, la mente vola a soluzioni di riqualificazione degli ambienti, agli arredi, ai materiali, allo studio dell’illuminazione fino alla scelta e al posizionamento di accessori e complementi di arredo.

Ci si concentra sulle migliori soluzioni distributive, magari elaborate a partire dallo studio di diversi layout che cercano di recepire le esigenze di chi, alla fine, vivrà gli spazi che stiamo progettando. Si approfondiscono le questioni di stile, partendo dai gusti delle persone per le quali stiamo lavorando, cercando di interpretare anche i desideri inespressi.

Qual è il punto più importante tra questi?

Componiamo il puzzle
Ebbene, la cosa più importante nella progettazione degli spazi interni – che sia di una casa, di un hotel, di un negozio o di un ufficio – va oltre tutto ciò: il vero valore di un progetto è dato dall’atmosfera o dall’emozione che può creare la riqualificazione di un ambiente! Niente di più difficile da spiegare…

È la componente risultante da tutti gli elementi in gioco, quando sono coerenti tra loro.
Un puzzle che si compone tassello dopo tassello: nessun pezzo, da solo, trasmette l’immagine che sarà, che vedrà la luce soltanto al posizionamento di tutte le tessere sul quadro.

Una melodia composta da tanti singoli strumenti che, suonando insieme, portano all’armonia di un concerto.

È la profonda differenza che emerge, palese, tra ambienti che nascono dalla semplice giustapposizione di elementi uno accanto all’altro, e spazi progettati affinché ricreino, nella loro composizione, una vera atmosfera di benessere.

Il successo di un progetto di interior design è tutto qui. Non importa si tratti di abitazioni, camere di hotel o centri benessere: cambieranno gli elementi in gioco ma il risultato a cui tendere è sempre lo stesso.

Un esempio semplice ma non scontato
Prendiamo in considerazione un esempio semplice: il progetto di un bagno per un “hotel” . Davvero è così scontato realizzare un bagno? Direi proprio di no, perché non si tratta soltanto di organizzare gli spazi affinché risultino funzionalmente e distributivamente ben fruibili.

Si tratta di creare un ambiente di cui godere appieno: la giusta atmosfera per ritagliarsi, ad esempio, un momento di relax a fine giornata, godendosi una bella doccia. Oppure, l’atmosfera che ci accoglie appena scesi dal letto…fa la differenza entrare in un ambiente che mortifica ancora di più il nostro aspetto ancora poco presentabile, oppure in una stanza che – con la luce giusta, i colori giusti, in coerenza con la scelta dei materiali – ci infonde la prima carica della giornata?

Progettare con le emozioni, ecco cosa richiedere al proprio interior designer: in fondo, dobbiamo realizzare spazi in cui vivere, che sia per una notte in hotel, otto ore di lavoro al giorno in ufficio o per dieci anni di vita all’interno della nostra casa. Che siano tutti spazi di benessere!

Perché accontentarci?


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