L’albergo diffuso, una nuova idea di vacanza che valorizza i piccoli borghi del Paese

Si sta diffondendo anche in Italia la modalità di vacanza in albergo diffuso, una nuova tipologia di soggiorno che punta alla valorizzazione del territorio e si contraddistingue per avere i propri elementi ricettivi dislocati in immobili diversi, facenti parte, dello stesso nucleo urbano. Un concept che punta alla valorizzazione dei piccoli borghi, alla rinascita di alcuni edifici dismessi, alla scoperta di preziosi angoli del Bel Paese ed a far conoscere, sino in fondo, i luoghi e chi li abita. Un “venire a contatto con” che genera un arricchimento culturale e sociale per chi accoglie e per chi è accolto: una vacanza che diventa scoperta di luoghi, persone, abitudini e che si tramuta in un’esperienza unica.

Cosa si intende per albergo diffuso: è un'impresa ricettiva alberghiera, formata da più stabili, con gestione unitaria. Si tratta di una tipologia di recente diffusione in Italia ed Europa, nata dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate. Il modello di ospitalità “albergo diffuso” è stato messo a punto da Giancarlo Dall’Ara ed è stato riconosciuto in modo formale per la prima volta in Sardegna con una normativa specifica che risale al 1998.

Storia: l’idea di riconvertire borghi disabitati al turismo è nata in Carnia, dopo il terremoto del 1976. Il primo documento che riporta il termine albergo diffuso è il progetto-pilota di Comeglians - Borgo Maranzanis - del 1982, firmato dall'architetto Carlo Toson e nato da un'idea di Leonardo Zanier, poeta e scrittore. Le prime esperienze di albergo diffuso nascono nel 1994 a Sauris, nel 1995 a Bosa in Sardegna e successivamente ad Alberobello, in Puglia.

Dove si trovano: vi sono alberghi diffusi in quasi tutte le regioni italiane. Per sapere dove trovare questa tipologia ricettiva

Vantaggi per i turisti e per i territori: si tratta di un tipo di ospitalità assimilabile ad un servizio alberghiero completo. Al contempo, però, coniuga il mantenimento e la valorizzazione di edifici già esistenti in borghi. Si tratta di un modello di sviluppo turistico territoriale, che può andare a vantaggio anche delle attività commerciali già presenti in loco.