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25/02/2022 - Tieffe

“Badtraveller” non un cattivo viaggiatore, ma un ottimo strumento

Il portale italiano dedicato ai viaggi inclusivi creato da Gian Luca Santinelli

Un incontro che gli ha cambiato la vita. È quello capitato a Gian Luca Santinelli, durante un tour a Valencia, quando, accompagnando un gruppo di diversamente abili, vide che una ragazza del suo gruppo, prima di fare il check-in, scelse di visionare la stanza che le avevano assegnato e di farci subito una recensione, perché, come gli disse allora, di “hotel realmente inclusivi” ne esistono davvero pochi. In quel frangente Gian Luca si rese conto che la recensione della ragazza sarebbe stata una fra molte: invece il suo giudizio poteva essere davvero molto importante per tante persone. Viaggiatori che non solo possono vedersi rovinata una vacanza, ma che possono passare giorni terribili in strutture non accessibili. Così è nato Badtraveller, per dire basta a cattivi viaggi, grazie a recensioni per diversamente abili fatte da diversamente abili.

Lei è un agente di viaggio, quindi ben conosce le esigenze di chi viaggia. Per questo ha scelto di dedicarsi, volontariamente, a questo progetto?

Non si ha la minima idea di quanti diversamente abili sono vittime di strutture apparentemente senza barriere. Badtraveller vuole essere un servizio di utilità per chi ne usufruisce, un luogo virtuale dove dar voce a chi non ha trovato un mezzo idoneo per farsi sentire e dove condividere le proprie esperienze (in hotel, ristoranti, musei,ecc.), scambiare opinioni, attraverso un forum dedicato e inviare i propri racconti di viaggio accessibili, nell'area blog dedicata.

Ci ha spiegato come è nata l’idea di Badtraveller, ma poi come stato fisicamente creato?

Il portale è totalmente autoprodotto. Ho scelto di realizzarlo e metterlo on line il prima possibile, ritenendo ci fosse una grande necessità di uno strumento simile. Ci tengo a sottolineare che è un servizio gratuito e che ha unicamente finalità sociali. Al centro di questo progetto c’è l'utente che ne è, a tutti gli effetti, il protagonista.

Può spiegarci come funziona il portale?

Badtraveller è stato ottimizzato per funzionare al meglio sui dispositivi mobili, proprio per agevolare chi è in vacanza e vuole fare recensioni immediate. Una volta che si è registrati (si può registrare anche un familiare o un caregiver) si possono scrivere valutazioni, allegare fotografie e creare reti di dibattito su viaggi, strutture ricettive, pubblici esercizi, servizi di trasporto, in tutto il mondo. Essenziale è indicare la disabilità, proprio per rendere il giudizio più possibile utile alle altre persone che vivono la stessa diversa abilità. Vorrei esortare ad iscriversi ed utilizzarlo non solo perché ogni condivisione di esperienza può essere importante per tanti altri, ma soprattutto perché così si potrà avere una mappatura globale ed affidabile delle strutture accessibili.

Perché ha scelto questo nome?

È un gioco di parole, in realtà: il nostro scopo è essere viaggiatori cattivi con chi non rispetta le regole e non rende le proprie strutture realmente inclusive. La maggior parte delle camere che sono vendute come accessibili non lo sono: speriamo di riuscire, con la nostra “cattiveria”, a cambiare le cose e che un giorno il portale possa cambiare nome in “Goodtraveller”.

Che tipo di interesse ha suscitato "badtraveller" sia in termini di contatti registrati, media e sponsorizzazioni?

Per quanto riguarda gli utenti registrati sono oltre 200. Sono pochi mesi che siamo on line e questo, purtroppo, non è un periodo facile per il turismo. Invece l’interesse media nei nostri confronti è elevato: già molte testate di settore ci hanno contattato per parlare dell’iniziativa. Saremmo molto felici di poter individuare soggetti interessati a investire nel portale o in progetti che lo vedano protagonista, per traghettare il comparto nel terzo millennio: un passaggio che non può avvenire se non sul sentiero dell’inclusività!

Restando sul tema del turismo e dell’accoglienza quali sono le città più inclusive nel mondo? E in Italia?

In Europa Lussemburgo, Helsinki e Barcellona. Nel mondo Tel Aviv. In Italia Milano.

Quali sono i progetti futuri legati a Badtraveller?

Vorremmo dare spazio e visibilità, attraverso opinion leader o influencer, a chi si impegna a far sì che la propria struttura sia inclusiva e senza barriere ed a chi offre servizi specifici che qualificano l’offerta. Vorremmo arrivare a far considerare un viaggiatore diversamente abile come un’opportunità di crescita non solo di un’impresa, ma di un territorio, di un intero paese. Dalla condivisione di emozioni e di esperienze può arrivare solo ricchezza.

E gli obiettivi della piattaforma?

Innanzi tutto, farla crescere e far sì che la si conosca sempre più. Poi ampliare le finalità del progetto, includendo l’organizzazione di eventi. Attraverso l’affermazione di Badtraveller sui mercati, arrivare a attuare circuiti che coinvolgano altri soggetti come istituzioni, associazioni sportive e culturali per ideare nuove forme di turismo sostenibile e per far vedere la disabilità con occhi diversi.

Parafrasando il viaggio lei ha più volte lasciato intendere, in questa chiacchierata, che per avviarsi realmente verso il futuro sia necessario imboccare una via diversa. Come sintetizzerebbe questo cambio di rotta?

Con un semplice concetto: non parlare più di abbattimento di barriere. Le barriere vanno abbassate, sia in termini architettonici che mentali: solo così tutti potranno attraversarle più facilmente.

Gian Luca Santinelli

Gian Luca Santinelli - Laureato in Scienze della comunicazione, da oltre 10 anni è agente di viaggio e tour leader. Il suo lavoro lo ha portato in giro per il mondo ed a conoscere tante persone con le loro esigenze e necessità. L’intento con cui ha ideato e creato badtraveller.com era riuscire a diffondere e informare quante più persone possibili sulla reale accessibilità delle strutture ricettive e non solo. Ha anche aperto due pagine social ove discutere di turismo e barriere architettoniche su Facebook @Badtraveller e su Instagram @badtraveller_


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