Life-style
02/02/2024 - Tieffe
Vi chiederete perché mai una stylist dovrebbe decidere di aprire una pagina su un tema così particolare, ebbene: “sono sempre in giro per lavoro e, dopo alcune ore, com’è normale devo andare in bagno. Più di una volta mi è capitato di dover entrare in un bar, perché era impossibile trovare un servizio pubblico e se lo trovavo spesso versa va in condizioni che ne proibivano la fruizione. Stanca di questa situazione ho cominciato a mappare con foto i servizi presenti nei locali pubblici e dare loro dei voti, dal mio archivio ho poi creato Vespasienne, nome che strizza l’occhio al francese e riporta ai vespasiani romani”.
“Con questa pagina ho deciso di dare vita ad un dibattito sulla questione e, a distanza di mesi, posso dirmi contenta. Anche se il numero di follower non è altissimo, sta crescendo giorno dopo giorno. La pagina sta creando un serio e partecipato dibattito sui servizi pubblici”.
Dico a tutti che Vespasienne non è la mia pagina, ma la pagina di tutti, nell’interesse della collettività: ilbagno è un luogo che condividiamo tutti, di qualsiasi ceto sociale, etnia, pensiero politico o religioso. Il bagno ci accomuna e tutti dobbiamo esigere che esista,sia a disposizione e lo sia con cura.
È una pagina ancora troppo piccola per avere risposte, bisogna continuare a crederci e a lavorarci, leri sposte arriveranno. L’esigenza è sentita: il comune di Milano ha annunciato la creazione di 110 nuovi bagni pubblici entro l’estate, è una gran bella notizia. Sarà che l’argomento mi sta a cuore, ma ultimamente anche in tv e in radio il tema sta venendo alla ribalta e creando dibattiti.
Diciamo che la mia curiosità di documentazione, soprattutto dei bagni autopulenti italiani, mi ha portato a fotografare immagini che non pubblicherò su Vespasienne per amore del decoro.
Qualche mese fa sui maggiori quotidiani italiani è diventata virale la denuncia di una cantante torinese che riguardava degli orinatoi a forma di bocca femminile nei bagni maschili di una palestra, bocche disegnate, tra l’altro, da una designer olandese. Mi chiedo se ne sapesse la destinazione o meno. La notizia destò molto clamore e naturalmente decisi di ripubblicarla. In quei giorni ho ricevuto un bel pò di commenti sessisti che mi hanno fatto molto pensare, anche se non riguardavano la pagina in particolare, ma il mondo femminile. Ormai quando c’è di mezzo un bagno, chi mi conosce mi scrive subito per avvisarmi di cosa bolle in pentola, come per il lm di Wenders (peraltro avevo già pubblicato un post con le toilette giapponesi già qualche mese fa).
Mi sono molto divertita a progettare il bagno di Spargolo, volevo che ci fosse un omaggio a Venezia, visto che noi siamo una “cicchetteria”, così ho trovato una carta da parati perfetta, poi gli specchi e le lampade vintage. La mia prima esigenza erano i sanitari: volevo che fossero sì inclusivi ma anche belli: ho cercato tanto e alla fine ho trovato il connubio perfetto tra design e accessibilità. Ho messo le barre ribaltabili da entrambi i lati, per via della distanza dal muro più ampia di quelle prevista per legge ed ho scelto ausili belli e solidi.
Il bagno dev’essere bello, dev’essere all’altezza delle altre stanze di uno stesso luogo. Dev’essere accessibile e democratico. Il giorno dell’inaugurazione ci ho chiacchierato un sacco, mostrandolo agli avventori, e i miei soci, per prendermi in giro, simpaticamente lo chiamano “il museo e il salotto”. Nel mio bagno non poteva mancare il profumo sensuale e di pulito, un mix di mandarino, foglie di rosmarino e cedro dell’Atlas. A disposizione di tutte le donne ci sono assorbenti e salviette intime, che generano sempre reazioni di stupore. Stiamo valutando se aggiungere, visto che i nostri bagni sono NO GENDER, anche profilattici. Ho scelto di non mettere cartelli con le solite scritte tipo: “CENTRA IL BUCO O FALLA QUI” perché ho fiducia nel genere umano!
Siamo molto indietro purtroppo: essere disabili in Italia significa ancora scontrarsi con mille difficoltà, dalla macchina parcheggiata sulle discese per le sedie a rotelle, ai marciapiedi troppo stretti, ai bagni inagibili, privi di ausili, giuste altezze dei sanitarie via discorrendo.
Sono una persona estremamente fiduciosa nel prossimo e penso che l’esempio dei paesi europei, i social e il cinema ci portino immagini dal resto del mondo che ci mostrano come si possano creare luoghi meravigliosi, con musica e tutto ciò che occorre per passare i minuti necessari in assoluto relax.
Il mio amore per il bello è talmente presente che per me è inconcepibile che un luogo pubblico non abbia un punto di vista estetico. Il bello ci fa bene, ci fa vivere meglio, rende la nostra quotidianità più felice, basti pensare banalmente ai colori. Giorni fa ho recensito un bistrot, appena ristrutturato, nel quale il bagno sembrava lasciato alla gestione precedente, nessuna attinenza con il locale rifatto, anonimo, ma perché dico io?
Quando ero più piccola andava di moda, quando si andava a “fare le visite ad amici”, far visitare la casa. Ecco, io invito tutti i clienti ad andare a visitare il Vespasienne di Spargolo: lo dico ridendo, “abbiamo un bagno bellissimo e plurirecensito con encomio”. Ecco, il bagno di casa deve ricevere la stessa cura delle altre stanze.
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