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11/11/2021 - Edoardo Carloni

Turismo: avanti tutta sugli incentivi alle strutture

Approvate misure eccezionali per favorire il rilancio del settore

Asset strategico per il nostro Paese, il quinto più visitato al mondo prima del Covid, il sistema turistico italiano ha sofferto negli ultimi anni la crescente competitività di altre nazioni e la mancata modernizzazione della propria offerta ricettiva. Non è del resto un mistero che le strutture italiane siano più vetuste rispetto alla media europea: il 60% delle attività opera in immobili con più di 30 anni di vita. Un patrimonio che resta tra i più importanti al mondo (la più alta disponibilità di camere in Europa) ma che, in assenza di seri interventi di riqualificazione - ecco alcuni suggerimenti -, rischia di rimaner tagliato fuori dal mercato.

Consapevole di tutto ciò, il Governo ha inserito il turismo tra i temi chiave dell’ormai celebre PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), prevedendo stimoli sia sul fronte delle imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, sia su quello delle strutture ricettive.

Il decreto per l’attuazione del PNRR, approvato il 27 Ottobre scorso e pubblicato in Gazzetta il 6 Novembre, introduce in particolare un mix di misure atte a favorire una completa modernizzazione delle strutture e delle attività.

Molteplici le tipologie d’impiego dei fondi stanziati (circa 2,4 miliardi), utilizzati sia per sostegni a fondo perduto che come coperture per misure di incentivazione fiscale. Nel dettaglio, queste le azioni indicate nel Decreto:

  • Superbonus fiscale: 80% credito d’imposta su tutte le spese ammissibili inerenti interventi su strutture.
  • Contributo a fondo perduto di € 40.000 indipendente dall’ottenimento di crediti d’imposta. Il contributo può subire un incremento di queste entità:

  • Fino ad ulteriori 30.000€, qualora l’intervento preveda una quota di spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica.
  • Fino ad ulteriori 20.000€ nel caso in cui l’impresa sia costituita da una componente femminile, sia una società cooperativa o di persone, composta per almeno il 60% da persone giovani o una società di capitali le cui quote siano possedute per almeno 2/3 sempre da persone giovani. Per giovani si intendono tutti quegli individui di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
  • Fino ad ulteriori 10.000€ per le imprese ubicate nelle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Se per il contributo a fondo perduto c’è poco altro da aggiungere, per quanto riguarda il superbonus vanno chiarite tipologie di spesa e modalità di accesso.

  • Interventi di efficientamento energetico e di riqualificazione antisismica;
  • Interventi per la rimozione di barriere architettoniche, in conformità alla legge 9 Gennaio 1989 n.13 e al D.P.R. 24 Luglio 1996 n.503, finalizzati ad una maggiore accessibilità degli spazi;
  • Interventi di ristrutturazione edilizia, secondo quanto riportato dal D.P.R. 6 Giugno 2001 n.380, articolo 3 comma 1;
  • Spese per la digitalizzazione, secondo quanto stabilito dal decreto legge 31 Maggio 2014 n.83;
  • Realizzazione di piscine termali ed acquisizione delle attrezzature necessarie per il loro mantenimento.

    Incentivi alle strutture alberghiere

    Interventi di natura edilizia.

    Le opere edilizie rappresentano una parte corposa delle attività compatibili con il superbonus. Come visto precedentemente, nel decreto si fa rimando ad una precedente delibera del 2001. Difficile orientarsi tra le diverse modifiche che il testo ha subito nel corso degli anni, ad ogni modo proviamo a far chiarezza dando delle precise definizioni di “interventi edilizi”.

    Riprendendo il testo del decreto del 2001, si ritengono conformi al superbonus appena approvato i seguenti “interventi edilizi”:

    • interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici;
    • interventi di restauro e di risanamento conservativo. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;
    • interventi di ristrutturazione edilizia. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e successiva fedele ricostruzione di un fabbricato identico, quanto a sagoma, volumi, area di sedime e caratteristiche dei materiali, a quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica.

    Da sapere.

    • Gli incentivi sono erogati annualmente fino ad esaurimento delle risorse stanziate per ciascuna annualità secondo l’ordine cronologico delle domande. L’esaurimento delle risorse è comunicato con avviso pubblico sul sito istituzionale del Ministero del Turismo.
    • Gli incentivi non sono cumulabili con altre sovvenzioni, contributi od erogazioni finalizzate alle stesse tipologie di interventi.
    • Il credito fiscale deve essere fruito a partire dal periodo d’imposta successivo agli interventi ed entro i tre periodi di imposta successivi.

    Per maggiori informazioni, si rimanda al testo appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.


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