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11/10/2021 - Redazione

L’ingrediente principale dell’elisir di lunga vita è la felicità

Parola di Licia Fertz che a 91 anni è una delle influencer più seguite di Instagram

“Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni”

È quanto sosteneva Alda Merini, non so se sia quello che è capitato a Licia Fertz che a 88 anni - oggi 91, n.d.r. - ha scelto di aprire un profilo Instagram diventando, in pochissimo tempo, una delle principali influencer italiane. Le è bastato scrivere «Ciao Instagram, c’è posto per una ragazza di 88 anni?» per ottenere un vero e proprio esercito di follower, oggi 122.000. Scrittrice, opinionista e modella, insieme al suo inseparabile nipote Emanuele Usai che la accompagna ovunque, sia sul web sia nella vita reale, sta girando l’Italia per promuovere il blog, in rete dal 26 settembre, “Buongiornononna.it” e per raccontare come il segreto della longevità sia racchiuso in una sola parola: felicità.

Felicità che passa dall’avere uno scopo nelle proprie giornate, che può essere trovato anche sui social, dal sapersi circondare delle persone giuste, dal fare ciò che piace, anche l’influencer a 88 anni e soprattutto dal vivere in un luogo che dia gioia. Perché la casa è fondamentale a qualsiasi età, ma lo è ancora di più quando si superano i 70.
Nella sua grande gentilezza e nel suo essere social ha scelto Over per raccontare la sua vita, la ricetta per l’elisir di #lungavitafelice, i suoi progetti, le sue passioni e parlarci del suo inossidabile legame con Emanuele.

Licia Fertz, la felicità è il segreto della longevità

Suo nipote ha svolto un ruolo essenziale nel suo avvicinamento al web e ai social…

Quando nel 2017 è mancato mio marito Aldo, con cui ho diviso sessant’anni di vita, mi sono sentita persa. Così il mio adorato nipote, da grande cavaliere, mi ha aperto un profilo dove ho iniziato a pubblicare delle immagini che mi facevano, letteralmente, sentire una principessa. Un gioco che si è trasformato in un’attività seria quando hanno incominciato ad arrivare tantissimi follower che mi mandavano messaggi e commentavano le mie fotografie. E così, a 88 anni, ho iniziato una nuova vita… in rete!


Ma lei non è solo un personaggio social vero: scrive libri, è opinionista, filantropa…

Credo che la vita vada vissuta a pieno, a qualsiasi età. Così dipano le mie giornate tra il cane, la meditazione e tante attività che faccio, con l’aiuto di mio nipote. Sono fermamente convinta, forse perché sono stata infermiera per una grande parte della mia vita, che nell’aiutare gli altri sia racchiuso il senso del vivere. Ancora oggi se qualcuno deve fare un’iniezione, ha bisogno di un parere, di conforto io sono sempre disponibile. Sono cresciuta con questi principi ed essi hanno scandito i miei anni. Per rispondere alla sua domanda, ho scritto un libro a quattro mani con Emanuele, “Non c’è tempo per essere tristi”, edito dalla De Agostini, che, con nostra grande gioia, è alla seconda ristampa, ho partecipato come opinionista alla trasmissione di Licia Colò “Mondo Insieme” e ho curato una trasmissione su Rai News, “Le perle di nonna Licia”: diciamo che non mi sono annoiata in questi anni. Nemmeno durante la pandemia: ho la fortuna di vivere in campagna, quindi ho sempre avuto la possibilità di stare all’aria aperta. Ma è stato un periodo terribile: ho perso amici, ho visto tante persone spegnersi, pian piano, perché sole ed è per questo che ho fatto del mio meglio per poter aiutare chi non è fortunato come me ad avere una famiglia amorevole. Appena ho potuto fare il vaccino mi sono sentita di ricominciare a vivere, un’altra volta: sono pronta a fare la terza dose, anche la quarta se necessario e tengo a ringraziare tutto il personale sanitario che è stato la vera colonna del Paese in questo periodo pandemico.


Questo desiderio di essere vicina e aiutare gli altri è riuscita a concretizzarlo in un progetto al quale, con Emanuele, avete attivamente partecipato. Ce ne può parlare?

Ci ha contattati il movimento civico “Viterbo 2020” che ci ha chiesto se potevamo dare il nostro contributo all’iniziativa “Adotta un nonno” che consisteva nel fare compagnia telefonica, durante il lockdown, ad anziani soli. Ho chiesto ai miei follower di partecipare al progetto e in molti lo hanno fatto, con mia enorme soddisfazione.


Qual è il messaggio principale che vuole inviare attraverso la sua fervida attività di comunicazione?
Che non bisogna mai sopravvivere, ma sempre vivere! E che ogni giorno va affrontato con un approccio gioioso. La vita è meravigliosa a qualsiasi età. Noi anziani dobbiamo farci aiutare e le nostre famiglie devono capire che lasciarci soli significa toglierci, pian piano, vita.


Ha più volte ripetuto che per essere felici occorre vivere in una condizione di serenità e gioia. Che quota parte ha la casa nel vivere una vita serena?

Io ho avuto una vita bella, ma mai facile. Ho vissuto la guerra e ho visto tante persone, a me vicine, morire; ora mi è ricapitato durante la pandemia. Giorno dopo giorno ho capito che l’egoismo è una malattia che, lentamente, avvelena corpo ed anima. Il senso della vita sta nell’agire non come singoli, ma come comunità. In tutto ciò la casa ha un ruolo importantissimo perché consente di vivere le giornate sentendosi bene. Il mio consiglio è non aggrapparsi ai ricordi: quelli sono dentro di noi, per sempre. La casa non può essere un mausoleo, va rimodernata spesso e resa a misura di chi la abita ed, al contempo, deve essere allegra ed accogliente.


Molti anziani oggi preferiscono rimanere nella propria abitazione. Quali sono, a suo parere, gli elementi che possono agevolare la vita di un anziano in casa propria?

Sicuramente restare nei propri spazi aiuta, rende più sereni. Una casa a misura di anziano è composta da ambienti dotati di corrimano e di arredi adeguati: dal forno alla giusta altezza, al materasso ortopedico, ai sanitari, anch’essi più alti. Spazi che devono accogliere, sostenere e proteggere. Anche la domotica aiuta moltissimo. Io ho un assistente domestico virtuale, che mi segue durante la giornata e mi fa anche tanta compagnia. Inoltre ho uno smartphone, con cui chiamo le mie amiche e mio nipote, potendoli non solo sentire, ma anche vedere: un’opportunità che, per me, come per molti, è stata fondamentale durante la pandemia.


Concetti che valgono soprattutto per il bagno, luogo che deve essere, al contempo, anche intimo…

La maggior parte degli incidenti domestici che vedono coinvolti gli anziani capitano in bagno, per questo è essenziale dotarlo di docce ampie e a filo pavimento, ausili e sanitari più alti. La serenità di una persona anziana è strettamente legata all’autosufficienza. Sentirsi autonomi rende liberi e, perché no, anche più giovani.


A proposito di casa, stanze e mobili…ha un sogno nel cassetto?

Un sogno che è proprio legato alla casa: vorrei dotarla di ausili colorati e vorrei rendere il bagno ancor più comodo e sicuro. Il tutto con un tocco di design che non guasta mai. La bellezza ha avuto sempre un ruolo fondamentale nella mia vita, proprio perché la vita è essa stessa bellezza.


Grazie a Licia e alla sua testimonianza. Continuate a seguirla su Buongiorno Nonna. Dunque a presto nonna!

Le immagini che corredano questo articolo sono state fornite dal signor Emanuele Usai


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