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30/08/2021 - Tieffe
Sì: ho compreso subito, già durante l’incidente, essendo rimasto sempre cosciente, che la situazione era grave perché non sentivo più parte del mio corpo. Durante i nove mesi di riabilitazione, al CTO di Torino, ho avuto modo di pensare e ho capito che il mio attaccamento alla vita mi avrebbe fatto superare questa terribile esperienza e che il mio amore per le corse mi avrebbe fatto tornare, appena possibile, in pista.
No, perché purtroppo la burocrazia ha rallentato questo mio nuovo inizio. Nonostante non mi sia abbattuto ho avuto anche momenti difficili: dopo aver preso la patente B speciale e aver compreso come pilotare completamente da volante, mi sono iscritto alla FISAPS (Federazione Italiana Sportiva Automobilistica Patenti Speciali) e, dopo diverso tempo, anche per i miei impegni di lavoro, a Sarno mi hanno rilasciato un attestato. È stata allestita un’auto con i comandi adatti a me, una Panda Kit Car. Sono riuscito a svolgere tutte le prove, anche quelle di uscita in cui in pochi secondi si deve essere fuori dal rollbar con testa e tronco e, alla fine, sono tornato in gara.
Il rally di Franciacorta, gara su pista in Lombardia. Ci siamo posizionati al 75° posto assoluto (2° di classe), ma poco mi importava, finalmente ero tornato in pista!
Sì Albert Llovera, un pilota di Andorra con varie presenze nel WRC, anche lui paraplegico. Gli ho chiesto di poterci incontrare e lui mi ha dato tanti consigli, tra cui proprio quello di iscrivermi alla FISAPS.
L’elenco è decisamente lungo, come una pista di rally: in primis chi mi ha soccorso il giorno dell’incidente, le persone che mi sono state vicine durante la riabilitazione e che hanno segnato molto positivamente il mio percorso di recupero e tutti quelli che, in questi anni, sono stati al mio fianco e mi hanno supportato, aiutandomi a capire che solo superando le difficoltà si riesce a vivere appieno la vita e a vincere quel trofeo così importante che è dare un senso alla propria esistenza.
- Tieffe
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