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21/04/2022 - Tieffe
Io non accosterei la parola disabilità alla parola destino, anzi credo che per raggiungere tutti i miei obiettivi e traguardi sia proprio fuoriuscita dalla mia categoria di appartenenza che è tra le più svalutate e sminuite e “ghettizzate”, ancora nel 2022. Credo che la prima cosa che ci sia da fare sia diventare consapevoli dei propri limiti e della propria disabilità e poi come amo dire io andare oltre, è prendere tutto il resto che si possa prendere. Sono fiera di essere parte di questo mondo che ha un sacco da raccontare e dire, ma credo che per avere la parità occorra farsi valere il doppio al giorno d’oggi. Per questo non credo che la parola destino sia corretta, il destino lo facciamo noi ogni giorno con le nostre scelte, ed io ne ho fatte così tante, mettendomi tanto in gioco per arrivare sin qui…
Si vero, spesso mi sento dire “sei fortunata ad avere lui… ”Credo che dopo Stefano De Martino, come uomo, sex symbol e papà più desiderato d’Italia ci sia Andrea Decarlini. Ed è vero, sono fortunata, ma ho lottato con me stessa per uscire dalla “zona della disabilità”. Intendo dire che volevo essere una donna sulla quale contare, che non si sarebbe sentita vittima della sua condizione. Questo ha un peso nella relazione. Andrea mi ha scelto aldilà della mia disabilità anche perché io ho saputo andare oltre ad essa.
Il crederci, inteso come speranza. La speranza è quella cosa che ti fa credere che le tue idee possano prendere forma. Speranza che ci sia altro, qualcosa di nuovo, qualcosa che andrà bene. Nel libro parlo di questo.
Ogni mezzo è efficace, devi solo saper parlare una lingua diversa su ognuno di essi. Raggiungere le persone crea un cambiamento: è sempre una ricchezza, che venga fatto su una TV o su TikTok.
Importantissima. Il mio prossimo obiettivo è cambiare casa, trovarne una più grande e renderla accessibile, grazie agli arredi ed agli spazi giusti. Un luogo agibile e accessibile ha un impatto elevatissimo sulla qualità di vita delle persone, qualsiasi sia la loro età o abilità.
Credo che siano i dolori neuropatici che sono presenti tutti i giorni nella mia vita e rischiano di rovinarmi l’umore delle mie giornate.
Sinceramente non le conto nemmeno più, tantissime, purtroppo. Basti pensare solo ai bagni; trovarne di agibili è difficilissimo. Quante volte si va in bagno lei durante un giorno? Io circa10 volte e in alcuni posti in cui sono stata in ognuna di quelle 10 volte non ne ho trovato uno accessibile. Barriere ovunque che fanno capire come si sia ben lontani da quell’inclusività di cui spesso si parla.
Di non giudicare le persone dalle apparenze, da come sono vestite, da come parlano o camminano. A tutti va concessa un’occasione: un momento per essere visti per quello che si è ed ascoltati.
Tantissimi, ma non lo dico per scaramanzia. Diciamo solo che non vediamo l’ora di tornare in Asia. Quindi continuate a seguirci….
- Tieffe
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